Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilanciato con inequivocabile chiarezza un concetto essenziale per la stabilizzazione definitiva del Medio Oriente: non si può giungere a una soluzione duratura della guerra innescata da Israele senza un pieno e convinto riconoscimento dei diritti del popolo palestinese.

Questa posizione, espressa in diverse occasioni pubbliche e recentemente rafforzata, sottolinea come la sicurezza su quel territorio e la prospettiva di pace siano intrinsecamente legate alla possibilità che anche i palestinesi possano riconoscersi in uno stato con dei confini certi.

Un principio, quello della soluzione "due popoli, due Stati", che il capo dello Stato continua a indicare come l'unica via praticabile per spezzare la spirale di violenza e rancore.

La critica al rancore accumulato e l'urgenza di una prospettiva

Mattarella ha più volte espresso profondo allarme per le conseguenze umanitarie dell'aggressione israeliana, definendo "disumano ridurre alla fame un'intera popolazione" e criticando apertamente azioni che sembrano tradire una "ostinazione a uccidere indiscriminatamente". Tali comportamenti, oltre a essere iniqui, sono stati definiti dal presidente come in netto contrasto con qualsiasi vera esigenza di sicurezza.

Il presidente ha lanciato un monito chiaro sull'impatto psicologico e sociale di questa tragedia.

È fondamentale creare: "una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo". Solo un orizzonte politico credibile può disinnescare la violenza futura.

Il significato della pace

Il riconoscimento del diritto dei palestinesi a uno Stato parallelamente alla garanzia della sicurezza di Israele, è visto come un elemento imprescindibile per un reale cessate il fuoco e per la stabilizzazione della regione.

Il capo dello Stato ha accolto con sollievo notizie di accordi per la tregua, ma ha sempre insistito sul fatto che senza una prospettiva politica chiara e condivisa, ogni cessazione delle ostilità rischia di essere effimera.

La soluzione dei due Stati deve essere percepita come immediata e concreta, un obiettivo non negoziabile per tutti gli attori internazionali.

Sul significato profondo del cessate il fuoco, Mattarella è categorico: "La pace va acquisita nell'animo dei popoli, altrimenti non è pace".