Alice ed Ellen Kessler, indimenticabili protagoniste del mondo dello spettacolo, sono morte questo lunedì 17 novembre all’età di 89 anni. La notizia, rilanciata da diversi media tedeschi, segna la scomparsa di due figure che hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama della musica, della televisione e del varietà.

Le gemelle sono state trovate morte insieme nella loro casa in Germania, nei pressi di Monaco di Baviera, e - secondo quanto riportato dalla Bild - avrebbero fatto ricorso al suicidio assistito.

Le 'gambe della nazione'

Nate a Nerchau, in Sassonia, il 20 agosto 1936, le due gemelle conquistarono il pubblico sin dagli anni Cinquanta, diventando celebri anche in Italia come cantanti, ballerine e attrici.

La loro presenza scenica, elegante e inconfondibile, valse loro il soprannome di “gambe della nazione”, appellativo nato nel 1959 e rimasto nel tempo come simbolo di un’epoca televisiva irripetibile.

Le Kessler sono rimaste unite per tutta la vita e avevano espresso il desiderio di restare insieme anche dopo la morte. In un’intervista rilasciata da Ellen al quotidiano tedesco Bild nell’aprile 2024, avevano infatti spiegato di voler essere tumulate nella stessa urna, accanto alle ceneri della madre Elsa e del loro cane Yello: "È ciò che abbiamo stabilito nel nostro testamento".

Il debutto televisivo

La loro storia è una parabola artistica che attraversa diversi decenni. Cresciute nella Germania del secondo dopoguerra, studiarono danza classica e moderna fin da giovanissime, diventando presto parte dei più rinomati ensemble europei.

Il loro debutto televisivo in Germania aprì la strada a una carriera internazionale, che le portò in Francia, negli Stati Uniti e soprattutto in Italia, paese che le adottò affettuosamente come icone del varietà. Programmi come "Studio Uno", "Canzonissima" e altri spettacoli del sabato sera contribuirono a consacrarle come simbolo di eleganza, modernità e ironia.

Oltre al talento, il segreto del loro successo risiedeva nella perfetta sintonia: movimenti speculari, sorriso identico, una complicità naturale che sul palco diventava magia visiva. Erano professioniste rigorose, celebri per la loro disciplina e per l’impegno con cui affrontavano ogni performance. Molti artisti italiani ricordavano come le prove delle Kessler potessero durare ore, finché ogni dettaglio coreografico non risultava impeccabile.

La loro influenza proseguì anche negli anni successivi, quando scelsero di ridurre le apparizioni pubbliche ma continuarono a partecipare a eventi, interviste e omaggi che celebravano la loro lunga carriera. Pur lontane dalla tv di oggi, rimasero un punto di riferimento per generazioni di ballerini e showgirl, che spesso le citavano come fonte di ispirazione.

La morte delle gemelle Kessler rappresenta non solo la fine di una straordinaria storia personale, ma anche la chiusura di un capitolo fondamentale dello spettacolo europeo. In un’epoca in cui la televisione stava costruendo il suo linguaggio e il suo immaginario, loro seppero interpretarne lo spirito con grazia e modernità, lasciando al pubblico un patrimonio di numeri, scenografie e momenti entrati nella memoria collettiva.