Il pubblico ministero ha chiesto di confermare la condanna per omicidio volontario premeditato ad Andrea Bellia, l’uomo accusato di aver ucciso Simona Floridia nel lontano 1992, in uno dei cold case più famosi e controversi della cronaca era italiana.

Al termine della sua requisitoria, durata all’incirca tre ore, il pm Angelo Busacca ha infatti dichiarato che l’impianto accusatorio regge e si dimostra solido: per questo ha trovato giusto confermare la richiesta a 21 anni di reclusione, più quattro da scontare in libertà vigilata, per Bellia.

I legali dell’imputato, che ne avevano invece chiesto l’assoluzione piena sostenendo l'innocenza e l'estraneità ai fatti dell’uomo, hanno subito deciso di presentare ricorso

Chi era Simona Floridia

Simona Floridia era una giovane ragazza di 17 anni, residente nel comune siciliano di Caltagirone, che nel 1992 scomparve improvvisamente nel nulla. Aveva avvisato poco prima i suoi familiari che stava per rientrare a casa, salvo poi cessare ogni tipo di comunicazione e far perdere le sue tracce.

Il suo corpo non venne mai ritrovato e per questo nel corso di questi decenni, la trasmissione "Chi l’Ha Visto" si è occupata più volte del suo caso. Le indagini sulla sua scomparsa sono state riaperte nel 2018, grazie ad un’intercettazione telefonica che si è rivelata decisiva per far riaprire il suo caso.

La conversazione tra Mario Licciardi e la moglie intercettata dagli inquirenti

Ad attirare l’attenzione dei magistrati era stata una conversazione tra Mario Licciardi, ex fidanzato della Floridia, e Rossella Figura, sua ragazza dell'epoca e che sarebbe negli anni successivi diventata sua moglie. Licciardi aveva raccontato alla compagna che Bellia gli aveva confidato in passato di essere lui l’autore dell’omicidio di Simona Floridia, arrivando addirittura a portarlo a Monte San Giorgio, il luogo in cui Bellia avrebbe sostenuta di aver seppelito il cadavere delle giovane.

C’è però da precisare che da quando sono state riaperte le indagini, le forze dell’ordine hanno avuto l'autorizzazione a scavare in quella zona, senza mai però trovare nessun cadavere che confermasse in modo diretto il racconto di Licciardi la presunta confessione resagli da Biella.

La tesi dell’accusa è che quella sera del 1992, Floridia sarebbe prima uscita con alcuni amici, per poi decidere di andare a fare un giro in vespa con Bellia, 19enne all’epoca dei fatti, prima di tornare a casa. I due si sarebbero a quel punto fermati a Monte San Giorgio, iniziando ben presto a litigare, E in preda alla collera, Bellia avrebbe gettato la ragazza da un dirupo in una zona inaccessibile.