A 68 anni, con una carriera politica che lo ha visto governatore della California e Cavaliere della Legion d'Onore austriaca, Arnold Schwarzenegger torna a rivestire giubbotto di pelle e fucile a pompa del personaggio più emblematico della sua carriera di attore, dopo aver sfiorato il peplum con la ribalta offerta da John Milius per il suo Conan il barbaro e ridisegnato la sua impostazione di attore accettando ruoli che lo hanno immolato alla commedia più tradizionale, dal riuscito Un poliziotto alle elementari al sulfureo Junior di Ivan Reitman.
La ragione di un ritorno a Terminator è dovuta inizialmente a quel Terminator Salvation che doveva sancire il prologo di una nuova trilogia messa nelle mani del regista McG, ribaltando l'etica fantascientifica del personaggio in un John Connor vestito da Jedi, facendo abbandonare tutto il progetto sia all'attore Christian Bale che alla produzione, nonostante si sia trattato del film più dispendioso della saga (200 milioni di dollari). Oggi le pretese ripartono da zero, ovvero da un effetto matrioska diretto da Alan Taylor, dove i linciaggi temporali sono un cocktail di cyborg impegnati ad espletare le loro rispettive missioni, dal T-800 al TX, per una Sarah Connor da difendere (l'attrice Emilia Clarke) e un John Connor da esorcizzare (Jason Clarke, posseduto da un T-5000).
Nel cast emergono J.K.Simmons, reduce dall'Oscar di Whiplash e Jai Courtney nel ruolo di Kyle Reese.
Dal 2016 i diritti sul personaggio tornano a James Cameron
Il papà biologico di Terminator riavrà i diritti legali sulla sua creatura, laddove lo aveva lasciato nel 1991 con T2-Il giorno del Giudizio, forse sazio di una icona che poteva aver già raccontato tutto e che aveva potuto sperimentare i prodigi visivi di un morphing che ne aveva decretato il successo, ancora lontani da quel successo tecnologico di Avatar, ma abbastanza per aver tratteggiato una fantascienza rimasta pura nel primo episodio, dove le contaminazioni dovute dai ruoli esterni affrontati da Schwarzenegger nei vari Commando e Predator potevano ridimensionare un'icona che rischiava di diventare la caricatura di se stessa. "Hasta la vista, baby"… e l'appuntamento è rimandato per il prossimo 9 luglio.