Maurizio Cattelan (55 anni), artista padovano di fama mondiale, si è reso protagonista in questi giorni della campagna "Saluti da Rimini". L'opera comporta l'esposizione, in vari punti della città, di megaposters e cartoline che ritraggono foto artistiche elaborate da Cattelan. Queste foto ritraggono vari soggetti: il lato b depilato di un uomo sopra il quale vengono tracciate delle linee con il dentifricio, una donna che si fa riempire un bicchiere di un liquido giallo non meglio identificato, un uomo al quale membro in erezione viene legata una pietra, due mani dietro sbarre fatte di salsiccia e così via.

Insomma ci sono diverse immagini che rappresentano e richiamano una sessualità perversa, connessa al feticismo, dove gli oggetti sessuali vengono sostituiti da oggetti di tutti i giorni.

Le Polemiche

Inutile dire che l'artista e tutti quelli che hanno contribuito a questa operazione, sindaco compreso, sono stati investiti da una marea di polemiche riguardanti il sessismo, lo sperpero di denaro pubblico, l'efficacia di una campagna di marketing come questa. Da sempre l'artista colpisce con le sue opere molto forti, basti ricordare L.O.V.E. posizionata in Piazza degli Affari di fronte alla sede della Borsa di Milano, quindi queste polemiche erano ampiamente attese.Quello che non è chiaro ai suoi contestatori è se questa operazione debba essere considerata un'opera d'Arte o si parli di marketing e promozione di una città turistica.



Per questo motivo, quello che viene contestato è se ci possa essere congruenza tra le sue immagini e la Rimini di oggi. Perché? In tanti sostengono che Rimini non sia più la località turistica della trasgressione, della sessualità frivola e delle discoteche, piuttosto sembra essere diventata un luogo di villeggiatura per famiglie con bambini al seguito.

I detrattori di questa campagna si sono chiesti se ci sia stato un tentativo di rilanciare un'immagine oramai desueta di Rimini, oppure se fosse semplicemente una provocazione artistica non riuscita e molto discutibile.

I costi e la censura

Tra le altre polemiche si è parlato anche dei costi dell'operazione.

L'operazione è costata complessivamente 35.674 euro, di cui 10 mila utilizzati per la realizzazione delle immagini, mentre poco più di 25 mila euro sono stati destinati al contratto di prestazione artistica e alla curatela del progetto.

I manifesti di Cattelan sono arrivati fino a Roma, al coordinamento nazionale delle donne del PD che, pur non mettendo in discussione il valore artistico dell'artista, contestano la scelta politica del sindaco Gnassi (PD) di pubblicizzare e promuovere la città romagnola con immagini stereotipate, dove gli uomini sono i soliti cacciatori e le donne i soliti oggetti sessuali, dove le strade vengano identificate come posti dove ubriacarsi e via su questa linea.

Insomma, le donne del PD hanno accusato Cattelan di essere caduto banalmente nei soliti cliché della città e hanno chiesto la rimozione di quelle immagini. Per tutta risposta il sindaco Gnassi non difende la campagna "Saluti da Rimini", che a detta sua si difende bene da sola, ma contesta la censura del PD, paragonando il caso Cattelan a quello di Charlie Hebdo. E Cattelan cosa ne pensa? Ufficialmente non si sa, attendiamo sviluppi!