Sarà un'esposizione originale e innovativa, la prima in Italia ad affrontare questa tematica, la mostra "Il manichino e i suoi paesaggi; una storia (quasi) metafisica" in programma a Ferrara, nella stupenda cornice rinascimentale della Palazzina di Marfisa d'Este, dal 11 novembre 2015 al 13 marzo 2016. Si tratta di un'iniziativa complementare all'attesissima mostra "De Chirico a Ferrara: metafisica e avanguardie", che sarà inaugurata il 14 novembre, sempre nella città emiliana.

Il manichino è infatti uno dei soggetti più ricorrenti nelle opere del grande artista e uno dei simboli più rappresentativi della poetica metafisica.

Ritrarre l'essere umano non come persona nella sua fisicità, ma come figura stilizzata e dotata di particolari irrealistici, come teste ovoidali e segni orizzontali al posto degli occhi, persegue infatti l'intento di fondo della pittura metafisica; rappresentare cose e persone nella loro essenza più vera e pura, percepibile tramite l'inconscio e non tramite i sensi.

Nell'ambito delle celebrazioni del centenario della nascita della pittura metafisica ad opera di de Chirico, si colloca quindi di diritto un'esposizione dedicata al manichino, curata da Linda Mazzoni e Claudio Gualandi, autori del libro che porta lo stesso titolo della mostra. Una selezione di circa quaranta opere, datate a partire dal XVIII secolo, ci mostrerà l'evoluzione storica di questo oggetto, e i suoi diversi utilizzi e connotazioni in varie aree dell'attività umana; non solo nell'Arte, ma anche nella religione, nella scienza, nella moda, nella pubblicità.

La mostra prevede anche una sezione dedicata all'arte contemporanea, curata dalla critica d'arte Maria Livia Brunelli. Tre opere di altrettanti artisti dei giorni nostri offriranno un'interpretazione in chiave moderna del manichino, della sua valenza simbolica e del suo ruolo nella rappresentazione di un' "altra" realtà.

L'installazione multimediale "Das Unheimliche" di Mustafa Sabbagh (noto fotografo e artista italo-giordano, stabilitosi proprio a Ferrara) raffigura una natività ben distante dall'iconografia tradizionale, composta da figure fatte di bende bianche, a guisa di mummie ben identificate dalla definizione "umanità orrendamente mutila e inesorabilmente manichina" del grande critico d'arte Roberto Longhi; una umanità che si rifugia nel conformismo e fugge davanti al nuovo, a ciò che può portare destabilizzazione.

L'opera "Waiting Souls" di Milena Altini, intende rappresentare, tramite due sculture fatte di tantissime spirali di diverse pelli, la continua e affannosa ricerca di una forma definita, del compimento di un percorso, dell'avverarsi di qualcosa.

Infine, "L'enigma delle ore" di Jolanda Spagno, con volti tracciati a matita e resi poi distorti tramite l'utilizzo di lenti particolari, intende esprimere il concetto di una seconda realtà che sta dietro a quella visibile, e che può variare a seconda delle diverse percezioni che di essa si possono avere.

Luoghi, date e orari

La mostra "Il manichino e i suoi paesaggi: una storia (quasi) metafisica" si svolgerà a Ferrara, alla palazzina Marfisa d'Este, in corso Giovecca 170, dal 11 novembre 2015 al 13 marzo 2016. L'accesso è gratuito acquistando il biglietto d'ingresso alla mostra "De Chirico a Ferrara: metafisica e avanguardie".

L'esposizione sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9:30 alle 13 e dalle 15 alle 18. E'prevista chiusura i giorni 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio.