“Più importante ancora, mi sento male per aver deluso i fan”, questa frase, estrapolata dal messaggio del vocalist storico degli AC/DC, dà la misura morale del personaggio. È Brian Johnson che ha parlato. Quando nel lontano 15 aprile del 1980 divenne a tutti gli effetti la voce della band australiana – dopo un’audizione – Brian non intuì con chiarezza dove l’avrebbe portato quella mossa. Il fatto era che gli AC/DC e Bon Scott, il cantante che lui sostituì, avevano raggiunto un successo strepitoso e planetario. Tuttavia e in quel frangente storico, all’interno dell’entourage della band s’impose una domanda critica: sarebbe stato lo stesso con un nuovo cantante? La narrazione del rock e della musica in generale, spesso, racconta di meteore.
Gente che arriva al successo e poi é inghiottita dal nulla dell’anonimato. I fan si affezionano a un certo viso, a una certa voce. Non vogliono saperne di qualcun altro, magari bravo altrettanto. Invece e col celebre album “Back in Black”, la storia consacrò Brian degno successore di Bon.
Rapporto reciproco
Se i fan, come si è segnalato prima, si affezionano ai loro idoli, lo stesso accade per professionisti come Brian Johnson. Il cantante ha avvertito che tutto il bailamme avvenuto intorno al suo nome e, va da se, agli altri quattro AC/DC – Angus Young, Stevie Young, Cliff Williams e Chris Slade – ha dato adito a notizie non sempre puntuali. Proprio per questo ha voluto fornire di persona aggiornamenti più rispondenti alla realtà dei fatti.
Per rispetto di chi, in tutti questi anni, ha seguito la sua avventura artistica al seguito e sotto l’egida del marchio AC/DC. Intanto, ha voluto rassicurare tutti quelli che, al di là della band, sono appassionati del suo personale modo di essere artista. Insomma, lui non si è ritirato o, per dirla con un certo linguaggio idiomatico e colorito, non ha appeso il microfono al chiodo.
Infatti e seguendo i consigli dei medici che lo seguono, Johnson intende perlomeno continuare il lavoro da studio. Inoltre, ha tenuto a dire che nessun rancore si è palesato per l’abbandono del ‘trono’ vocale: c’erano degli impegni legati ai concerti e bisognava rispettarli. I compagni non hanno fatto altro che trovare una soluzione alle promesse fatte.
Axl Rose
Quindi, per Brian Johnson, la decisione degli AC/DC di aver scelto Axl Rose come vocalist per il Rock or Bust Tour, è stata solo un’opzione fatta da persone serie che non hanno voluto deludere i tanti appassionati che hanno già acquistato il biglietto per il concerto. Anche se, proprio molti dei fan più legati alla voce del cantante, hanno criticato la decisione del gruppo di averlo rimpiazzato con Axl. Tuttavia e anche in questo caso, a rasserenare gli animi ci ha pensato Brian che ha affermato “I nostri fan si meritano il meglio e per nessun motivo li avrei deluso o messo in imbarazzo gli altri membri della band”. Brian ha voluto con grande saggezza far capire che le collaborazioni artistiche, come in questo caso, servono anche ad offrire, per l’appunto, il meglio ai fan.
E, al momento, il meglio è rappresentato da Axl Rose. Ancora, se qualcuno è mai stato innamorato della propria band, questo è Brian che, in riguardo alla futura carriera del suo ex gruppo, ha sottolineato “L’’unica cosa certa è che sarò sempre con gli AC/DC in ogni show con lo spirito, se non con il corpo”.