Il Totocalcio fu inventato il 5 maggio 1946 (esattamente 70 anni fa) da un giornalista sportivo, Massimo Della Pergola. Originariamente, il concorso più giocato in Italia fino alle soglie del 2000 si chiamava SISAL, nome che è stato poi cambiato in Totocalcio con il passaggio del concorso al CONI nel 1948.

Cinque curiosità sul Totocalcio

  • Ad aggiudicarsi il primo concorso del Totocalcio è stato Emilio Biasotti, un milanese d'adozione, ma romano di nascita. In quell'occasione, il fortunato vincitore si portò a casa una vincita da 426.826 lire (una vincita che, tenendo conto dell'inflazione, oggi supererebbe i 200 milioni di lire).
  • Il montepremi più alto mai registrato in un concorso del Totocalcio fu di oltre 34 miliardi di lire, nel 5 dicembre 1993. Quel concorso fece registrare ben 1472 tredici, che si spartirono poco più di 12 milioni di lire a testa.
  • Una parte del montepremi del concorso entra nelle casse del CONI, finanziandone le attività. Tuttavia, con la creazione di nuovi concorsi (Superenalotto su tutti) e da quando sono state legalizzate le scommesse nel nostro Paese, l'appeal del concorso è calato notevolmente. Ad oggi, infatti, il montepremi totale supera - molto raramente - i 200 mila euro.
  • Dato il grande successo degli anni '90, al Totocalcio vennero affiancati (dal 1994) altri concorsi, tra i quali il Totogol, il Totosei e il Totobingol (gli ultimi due concorsi verranno poi soppressi nel 2003).
  • Dal 2003 per vincere il premio più alto in schedina occorre fare 'quattordici'. Prima di quell'anno il numero di pronostici da azzeccare per poter vincere il jackpot era 'tredici'. Da qui deriva l'espressione italiana 'Fare tredici'.

Il caso di Martino Scialpi

Era il 1981 quando ad un uomo qualsiasi riuscì il colpo della vita: quello di fare tredici e di vincere più di un miliardo di vecchie lire.

Quell'uomo porta il nome di Martino Scialpi e deve ancora incassare quella vincita. Il CONI, infatti, ha sempre rigettato la richiesta di Scialpi perché la schedina - secondo il Comitato - non sarebbe autentica. Accuse che, nel 1987, si rivelarono false a seguito di una sentenza che conferma l'autenticità della giocata. Ad oggi, l'uomo è stato coinvolto in 31 processi, senza mai perdere la speranza di avere ciò che gli spetta.