La band islandese dei Sigur Ròs, divenuta famosa a livello internazionale grazie allo splendido album "()"del 2002, è partita nella notte tra il 20 e il 21 giugno per un viaggio "on the road" in auto nella propria terra natìa, l’Islanda. "Route one" sarà un viaggio di quasi 1.400 chilometri che percorrerà tutta la tangenziale costiera dell’isola. Il gruppo trasmetterà l’intero percorso attraverso la televisione nazionale tramite il canale RUV2, ed anche su YouTubein diretta streaming.

Il percorso

Guidando in senso antiorario attorno all’isola, il viaggio passerà per molti punti turistici più importanti del paese, tra cui il Vatnajökull, una cappa di ghiaccio che è la più grande d’Europa per volume e la seconda per estensione, ed il Jokulsarlon, il più grande lago glaciale dell’Islanda.

La traversata proseguirà nella zona dei fiordi orientali e tra le desolate lande di sabbia nera nei pressi di Modrudalur, una piccola ma importante località turistica. Jónsi Birgisson, leader dei Sigur Ros, dichiara che hanno voluto fortemente questo progetto perché "In questi giorni e tempi di gratificazione immediata e dove tutto si muove così velocemente, abbiamo voluto fare l'esatto contrario. ‘Route one’ vuole scoprire un mondo in cui tutto avviene in tempo reale e molto lentamente". Un affascinante viaggio in una terra selvaggia e meravigliosa come l’Islanda.

La colonna sonora

La colonna sonora del viaggio è basata sulle note del nuovo brano "óveður": precisamente, tramite un software di musica generativa, la canzone subirà continui mutamenti ed evoluzioni, ma sempre restando fedele al tema principale.

Addirittura i Sigur Ròs consigliano di utilizzare delle cuffie e la visualizzazione a schermo intero, per migliorare ed entrare più profondamente in questa esperienza. Sicuramente con "Routes one" abbandonano per il momento il genere più pop che avevano intrapreso con "Takk", per tornare a sonorità più sperimentali e d’avanguardia con gli ultimi lavori.

Il post-rock e dream-pop dei Sigur Ròs si sposa perfettamente con questo interessante progetto. Chissà che non veda la luce un "Route two" sempre in Islanda, o magari in qualche altra parte del mondo.