Si è presentato alle audizioni come uno di quelli che non ha assolutamente voglia di riscrivere la propria storia. Perchè Manuel Agnelli ha una storia, vera ed importante, alle spalle, fatta di chitarre taglienti e doti da sex symbol maledetto in ambito rock nostrano. Il leader degli Afterhours sembrava non poter essere il personaggio giusto per la giuria di X Factor: troppe differente il suo modo di intendere la musica con quella del pubblico medio della trasmissione cult. Eppure si è calato in fretta nella parte. O forse non doveva entrare di petto in nessuna scena da copione.
Forse troppa gente nutre un pregiudizio nei confronti di chi milita nella scena alternative, ovvero che questi non si venderanno mai al grande pubblico. Opinione che cela un paradosso dentro di sè: tutti i musicisti o quasi, suonano per vendere, e vivono per far si che la loro competenza gli dia da mangiare, in un modo o nell'altro. Niente di cui vergognarsi. Perciò cosa si intende per vendersi? Mistero.
Siete stufi degli snob radical chic? #ManuelAgnelli vi suggerisce le parole giuste per loro! #XF10 pic.twitter.com/av5Kc2BmKA
— X FACTOR (@XFactor_Italia) 17 settembre 2016
Non è semplice per molti accettare di sentirlo pronunciare "per me è si" ad una boyband che canta gli One Direction, ma il suo è un ruolo, nulla di più.
Perlopiù ottenuto dopo una discreta carriera lunga 30 anni. In trent'anni si può definire un artista, catalogarlo in un ambito prettamente musicale in maniera molto preciso, ma di certo non si può pretendere di conoscerne ogni sfumature di uomo, padre, che predilige in base alla convenienza economica una scelta piuttosto che un'altra, nonchè per la curiosità di mettersi in gioco in un'altra concezione musicale della sua storia.
Scelte legittime. Legittimate da un carisma che si è subito dimostrato imponente, capace di spaccare il video in un nonnulla. Pungente, ironico e diretto, letale anche in Tv. Così come era ed è nelle sue canzoni scritte con gli Afterhours. Per qualcuno è cambiato, ha ceduto alla logica della visibilità a tutti i costi di quest'era ultra social. Lui risponderebbe che in fondo "non c'è niente che sia per sempre". Godiamoci il Manuel Agnelli versione giudice di X Factor, senza dimenticare che l'Agnelli musicista non è finito, anzi.