Un quarto d’ora. Un quarto d’ora serve ai quattro giudici per esibirsi nel loro repertorio personale e alla regia di X Factor per riassumere la puntata precedente, per chi non c’era e per chi c’era ma ha già dimenticato. Poi, di nuovo tutti ammassati sul fondo, finalmente compaiono i concorrenti.

Dopo la puntata del 3 novembre quello che già gli spettatori avevano intuito è diventato un dato di fatto: X Factor 10 punta sulle personalità dei suoi giudici molto più che su quelle, ancora acerbe, dei suoi concorrenti. Mentre la puntata si incaglia di continuo, i giudici sembrano dimenticare lacrime e commozione e cominciano a sparare a zero su tutti.

Scelte musicali poco azzeccate

Aprono le danze i Les Enfants, con una cover dei Bastille che già divide i giudici. Arisa e Manuel non risparmiano critiche su quella che quest’ultimo definisce una canzone “così brutta da non poter entrare nemmeno nella storia della musica”. E proprio Manuel Agnelli sembra aver cambiato registro. Non risparmia giudizi aspri persino sui suoi stessi ragazzi, quando parla dei loro limiti nelle presentazioni, di una lunghezza estenuante, che precedono le loro esibizioni.

Loomy invece ripete il se stesso della settimana precedente e porta un pezzo rappato sulle note di Could you be loved, un affronto che Manuel sembra non perdonare, e anche gli altri giudici concordano con il fatto che i pezzi cantati non si addicano al rapper in erba.

Nemmeno Eva convince, nonostante l’ottima performance: a detta di Arisa il problema non è la sua voce ma la poca popolarità del brano che Manuel ha scelto per lei. Gaia, invece, superato il problema dell’allergia, dà il massimo con I’m only human e lascia tutti i giudici soddisfatti. Ma l’accordo è di breve durata: i Daiana Lou arrivano con una cover esasperatamente ricercata di Aurora, che se conquista Arisa e Manuel – sempre alla ricerca dell’originalità a tutti i costi – lascia perplesso Fedez e una buona fetta di pubblico.

La sfilza dei pezzi sbagliati si conclude con Silva Fortes, che nonostante la performance aggressiva su un brano di Jack White, vede il suo giudice bersagliato dalle critiche per aver scelto un pezzo troppo lontano dalla sua personalità artistica.

Manuel Agnelli senza freni

Nella seconda parte della puntata Manuel comincia a picchiare ancora più duro.

Fem e la sua performance, più coreografica che vocale, gli attirano le accuse di essere un buon ballerino ma non avere assolutamente nulla da comunicare. I Soul System portano confusione e vita sul palco, risvegliando il pubblico, ma il pezzo che ha scelto Alvaro per loro fa indignare sia Manuel che Fedez, che lo accusano di avere troppa passione per i tormentoni. Caterina restituisce una versione troppo arrabbiata di Norah Jones, che convince solo Arisa – convinta di rivedersi nella presunta delusione di una donna lasciata col cuore in pezzi.

La sorpresa arriva con Andrea, a cui Manuel ha addirittura assegnato un pezzo dei suoi Afterhours, nella convinzione che così potrà uscire dallo stereotipo di “bravo ma noioso”, che il pubblico da casa gli ha affrettatamente appiccicato addosso.

Roshelle sembra aver aderito in pieno allo stile da alieno, uscito da un telefilm di fantascienza degli anni Sessanta, ma le sue rappate sono imprecise e non convincono nessuno dei tre giudici.

A fine serata, una cosa è chiara: il vero dominatore della puntata è stato Manuel Agnelli, più feroce di un Severus Piton in ottima forma.