Fino al 12 febbraio 2017, Laura Zeni, artista poliedrica e sperimentatrice formatasi a Brera, è protagonista della mostra "PASSWOR(L)D" aperta presso la Galleria d'Arte Moderna di Genova. Abbiamo intervistato l'artista per farci raccontare del suo progetto.

Nella mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Genova le sue opere dialogano con quelle dell’ottocento e del novecento della collezione permanente del Museo. Com’è nato questo dialogo?

Sono stata invitata dai curatori Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei - direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi - a esporre i miei lavori creati ad hoc accanto agli artisti del passato.

Il dialogo con le opere della collezione museale è nato a partire daicontenuti e dai temi presentati nelle diverse sale espositive, un dialogo tra passato e presente, in cui la consapevolezza attuale su alcuni aspetti della società contemporanea, come la natura, l’energia, l’industria, ha valenze molto diverse dal secolo scorso.

Come nasce per lei un’opera site specific? In che modo l’atto creativo si rapporta allo spazio museale?

Quasi tutte le installazioni presentate in questa mostra sono state realizzate site specific; sono nate da un guizzo, da una scintilla intuitiva che si è poi tradotta in una intesa profonda con lo spazio museale. Alla base c’è il rapporto che si instaura tra la mia conoscenza del luogo, delle sue tradizioni, dei linguaggi stratificati nel tempo, delle narrazioni che il territorio ha prodotto negli anni, e la necessità interiore di inserire la mia espressività nel filo narrativo già esistente, portando un mio personale contributo al racconto che altri hanno imbastito in tempi diversi.

Il titolo di questa mostra è un gioco di parole. Quanto e perché è importante l’elemento ludico nelle sue opere?

Nel mio lavoro l’elemento ludico è fondamentale poiché implica il distacco che consente di guardare anche alle tematiche più serie ed importanti da una prospettiva diversa e più ampia, capace di offrire nuove possibilità di lettura.

In questa mostra la propensione al gioco si incontra a partire dal titolo, “PASSWOR(L)D”, e si ritrova in maniera evidente anche nell’installazione Jumping che riproduce il popolare gioco della campana.

L’uomo e il suo rapporto con il mondo sono sempre al centro della sua arte: qual è secondo lei la funzione dell’arte in questo momento storico?

Siamo in un periodo della storia dell’umanità in cui l’innovazione e il cambiamento, che impregnano la società contemporanea, corrono più veloci della nostra capacità di comprendere i fenomeni che ci circondano. Il rischio è che in questa condizione caotica e frenetica si perda il cordone ombelicale con la natura e con gli altri essere umani. L’arte contemporanea, secondo me, deve porsi in una condizione critica rispetto a questa situazione e suggerire momenti di riflessione e di presa di posizione rispetto a certi eventi che quotidianamente subiamo.