Un atteso ritorno sul piccolo schermo

Sono passati tanti anni da quando Sarah Jessica Parker, nei panni di Carrie Bradshaw, correva per le strade di New York all’inseguimento di un nuovo amore o per raggiungere le amiche in una sala da tè dell’Upper West Side nella Serie TV Sex and City.

Questa volta ritorna in Divorce, la serie prodotta dalla HBO, nelle vesti di Frances, una donna sposata e con figli, alle prese con le faccende di casa, con la spesa al supermercato e alle prese con il marito Robert (Thomas Haden Church), dal quale sta per divorziare dopo dieci anni di matrimonio.

Quando Robert, infatti, scopre di essere stato più volte tradito da Frances, ha inizio il dramma del risentimento, che si trasforma, molto spesso, in una serie di piccole vendette che il marito tradito ordisce ai danni della moglie.

Un dramma tinto di leggerezza

Divorce è la rappresentazione della crisi di coppia, nella quale la personalità dei protagonisti emerge attraverso pennellate talvolta leggere, altre volte amare.

Se Sarah Jessica Parker sa interpretare con versatilità il personaggio di una donna fragile, pronta a ritornare tra le braccia del marito nel momento in cui si accorge di essere respinta dall’amante, Thomas Haden Church risulta magistrale nel delineare il ruolo di un marito che non riesce a superare l’affronto subito, un uomo che sembra sempre posto davanti alla scelta tra il recuperare una dimensione familiare, attraverso i ricordi felici della sua vita coniugale e la realtà nuda e cruda che lo induce ad essere (spesso suo malgrado) profondamente ostile verso la moglie.

A fare da contorno alla coppia sono i personaggi di Diane (Molly Shannon), una bizzarra amica di Frances, egocentrica e sempre sopra le righe, capace di sparare un colpo di pistola al proprio marito in un momento di insoddisfazione, salvo poi correre a coccolarlo in ospedale per giurargli eterno amore e Dallas (Talia Balsam), una vedova sempre pronta a dare saggi consigli alla confusa Frances.

La narrazione mette in scena l’immagine di una donna che di punto in bianco è costretta a rimanere sola, senza un uomo che rappresenti un saldo punto di riferimento.

Tuttavia è proprio in questa solitudine che Frances conoscerà le sue potenzialità e riuscirà a dar prova di poter realizzare se stessa come donna, senza essere necessariamente etichettata nello stereotipo sociale della “moglie di”.