Intorno alle 21 di sabato sera, 1 luglio, finalmente l'entusiasmo esplode. Come fosse un film di Kubrick partono le note di Strauss, "Così parlò Zarathustra" e la marea umana libera l'emozione. Sono i 220 mila del "modena park", una distesa di cuori che per circa quattro ore hanno battuto allo stesso ritmo e mossi dalla stessa energia. Una festa totale, in cui c'erano tre generazioni musicali; una danza collettiva, compresi i reggiseni dedicati alla canzone "Rewind", i momenti di commozione liberatori, i cori a squarciagola e magari vivere fosse questo per sempre.
Ieri sera non solo un concerto epocale, ma anche in diretta il miracolo di un popolo, quello di Vasco, che spontaneamente trova l'armonia di parole e musica e si fonde in un'unica anima ed una voce sola.
Momento intenso con colpa d'Alfredo
"L'urlo di vita del comandante", un inchino al pubblico che ringrazia a suo modo, mentre su e giù per il palco immenso cerca di abbracciare tutti. Momento intenso del concerto è stato quando ha cantato "Colpa d'Alfredo", un inno di parole e speranze, canzone simbolo di questo Modena Park. Era il 1980 quando cominciava la svolta rock di Vasco Rossi. Provocazione, ironia, irriverenza, comincia li la sua favola, che avanti e indietro nel tempo ha ripercorso, insieme alla sua combriccola, diventata un popolo...milioni di persone.
Poi con Bollicine e Rewind
E poi il richiamo verbale con "Bollicine" che in quello spazio di pubblicità riversa denuncia e ribellione. Vasco non si ferma mai con più di tre ore di concerto, volano le emozioni mentre la sua faccia, con quella espressione indicativa e divertita, accompagna le note e le sue canzoni che hanno fatto la sua storia e la storia di tutti.
I suoi compagni di sempre sono qui e Gaetano Curreri al pianoforte ferma tutto e regala ancora un'emozione profonda a Vasco e a tutti. I 220 mila lo hanno ascoltato, cantando con lui e non lasciandolo solo nemmeno per un attimo.
Il momento esplosivo arriva con "Rewind". Tira fuori tutto Vasco e il rumore che si sente attorno è quello della gente che lo ama, mentre ci dice di "vivere...vivere comunque spericolati e felici di essere qua".
E poi arriva la fine di questa meravigliosa serata al Modena Park, arriva "Albachiara", il suo personale saluto. E tutto il mondo è fuori, anche se in questa lunghissima notte, qui dentro ce n'era un bel pezzo, la parte più bella, "quella che non ha avuto paura e insieme a Vasco ha vinto ancora una volta".