Se ancora non siete andati a vedere "baby Driver – il genio della fuga", vi consigliamo di recarvi al Cinema più vicino per vedere questo film. Edgar Wright, infatti, è riuscito a portare in sala un film d'azione scatenato e, allo stesso tempo, molto divertente.
Già dai primi minuti, Wright ci fa chiaramente capire di non prendere il film troppo sul serio. Un gruppo di rapinatori scende dall'auto parcheggiata di fronte alla banca, ed entra nell'edificio per rapinarla. Subito facciamo la conoscenza di Baby, il protagonista, interpretato dal giovane Ansel Elgort, che, cuffie alle orecchie, ascolta la musica come un qualunque ragazzo della sua età.
Ma Baby non è uno qualunque: è un geniale pilota d’auto, e ne avremo la conferma soltanto pochi istanti dopo.
Per il momento, il giovane è in macchina e si scatena a ritmo di musica, e proprio sulle note di "Bellbottoms" le inquadrature si spostano da lui ai suoi "colleghi" che escono dalla banca e lo raggiungono: ora la fuga ha inizio. Ogni gesto di Baby è dettato dalla musica: batteria e chitarre gli fanno da navigatore, svolta al momento giusto, evita camion e auto, frena, accelera e semina la polizia.
La musica, del resto, è la vera protagonista di "Baby Driver", è l’anima dell’azione: dà il ritmo ad ogni gesto del protagonista (sia che si trovi in macchina o che stia passeggiando per la città), rende esaltante qualunque scena - persino una semplice sparatoria o una fuga a piedi - e avvolge tutto il film di un’atmosfera vintage, grazie anche alle musicassette o ai dischi in vinile.
Tutto ciò sarebbe stato impossibile senza Baby e il suo piccolo problema fisico: un ronzio continuo nelle orecchie dovuto ad un incidente stradale in cui sono morti i suoi genitori. Il ragazzo, introverso e taciturno, passa tutto il giorno ad ascoltare musica per fuggire da quel rumore fastidioso, e per questo motivo la sua vita è scandita dalle note di quelle canzoni.
Fuggire, fuggire e ancora fuggire
"Baby Driver – il genio della fuga" racconta la storia di Baby che, costretto a saldare un debito, fa da autista a Doc, alias Kevin Spacey, e alla sua banda di rapinatori. Grazie al ragazzo riescono a non fallire mai un colpo, ma lui, a differenza di quei criminali, è una persona buona e gentile e, quando s’innamora di Deborah, finalmente vede una luce in fondo al tunnel e la possibilità di un futuro migliore.
Ce la farà a cambiare la sua vita?
"Baby Driver" è un film che parla di fughe: fuga da un passato amaro, da un problema fisico, dalla malavita e dalle autorità. D'altronde, la musica non è per tutti un mezzo attraverso il quale fuggire almeno per qualche attimo dalla realtà e dai suoi problemi? Forse è proprio per questo motivo che è stata scelta come elemento caratterizzante di tutta la pellicola.
Baby ha solo una scelta per cambiare la sua vita: smettere di fuggire e affrontare di petto i suoi problemi.