L'imminente Halloween risveglia sopìte - nel resto dell'anno - inclinazioni all'horror style; dark look a parte, che in altre date risulterebbe poco opportuno, il gusto per letteratura o cinematografia di genere può invece valere sempre e ha radici remote, con sviluppi ben forti a tutt'oggi.
Penny Dreadful: dall'Inghilterra vittoriana alla tv via cavo
Penny Dreadful è una serie tv, trasmessa sul canale Showtime per tre stagioni, da maggio 2014 a giugno 2016, con un ottimo riscontro di critica e pubblico; ben nutrito è il gruppo dei protagonisti, raccolti in maniera eterogenea dalla letteratura del terrore più nota – Dracula, Frankenstein, Jeckyll/Hyde ed affini – e mescolati sullo sfondo della Londra ottocentesca.
Il gusto per il brivido è rimasto lo stesso di quel tempo; infatti l’ispirazione nasce dalle omonime pubblicazioni popolari, i penny dreadful, che costavano appunto un penny ed erano assai diffuse nell’Inghilterra vittoriana, corrispettive delle dime (10 cents) novel americane. Racconti da quattro soldi, in sostanza; tuttavia hanno influenzato grandi narratori – come Stevenson – e portato personaggi fino ai giorni nostri, ad esempio l’agghiacciante Benjamin Barker alias sweeney todd, barbiere che diventa serial killer dopo la morte della moglie e della figlia. Il primo adattamento cinematografico è del 1928, Sweeney Todd, seguìto, 1936, da The Demon Barber of Fleet Street, e l’ultimo è Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street, protagonista Johnny Deep diretto da Tim Burton, 2007.
Vampiro: almeno nella letteratura è davvero una figura immortale
Altro racconto penny dreadful che ha lasciato molte tracce è “Varney il vampiro, o Il banchetto di sangue” (“Varney the Vampire, or, the Feast of Blood”); scritto a metà Ottocento, fu ripreso in molti aspetti da Bram Stoker per il suo poi ben più noto "Dracula" (1897).
Varnae è il nome dato dai creatori Marvel Comics al primo vampiro creato dalla gente di Atlantide; la casa editrice Gargoyle Books ha pubblicato in Italia tre volumi su Varney il vampiro, che si ritrova anche nella serie a fumetti "Dampyr", della Sergio Bonelli Editore (2000).
Nell'originale, sir Francis Varney si accanisce contro la decadente famiglia Bannerworth: perchè?
Sete di sangue innata, ma forse anche interesse economico. Le vicende si snodano in un tomo di oltre ottocento pagine, rappresentando Varney man mano come vittima, più che carnefice; insegue una salvezza che non troverà, scegliendo un orribile suicidio gettandosi nel cratere del Vesuvio e lasciando dietro di sè un'autobiografia a tinte forti, tra maledizioni, morti e resurrezioni.