L’Esercito di Terracotta in mostra a Napoli. Storia, Arte e misticismo si mescolano a Napoli, dove fino al 28 gennaio 2018 sarà possibile visitare la mostra interamente dedicata all’Esercito di Terracotta, un’opera artistica dall’immenso valore simbolico e culturale, realizzata oltre duemila anni fa in Cina su ordine del primo imperatore cinese, Qin Shi Huangdi. Vissuto nello Xi’An del terzo secolo a.C., l’imperatore fece costruire una fedele riproduzione in terracotta del proprio esercito, da porre a guardia del mausoleo che un giorno lo avrebbe ospitato, per proteggerlo e accompagnarlo nel suo viaggio nell’aldilà.
Qin Shi Huangdi non lasciò nulla al caso e, grazie al minuzioso lavoro di oltre 720mila artigiani, diede vita a 170 guerrieri in terracotta, tutti diversi tra loro, originali e realistici non solo per le dimensioni, dal momento che sono stati realizzati a grandezza d’uomo, ma anche per l’espressione dei loro volti, per la postura e per gli oggetti che li adornano. Ciascuna statua, infatti, è stata realizzata con calchi unici, ancora oggi accuratamente conservati.
Un’esperienza suggestiva
Dichiarato nel 1987 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e definito come l’Ottava Meraviglia del Mondo dall’ex presidente francese Jaques Chirac, l’Esercito di Terracotta consente di osservare quella che era la Necropoli cinese ai tempi del primo imperatore.
Inaugurata martedì 24 ottobre, la mostra si snoda su una superficie di 1.800 metri quadri. Oltre alle statue, sono esposti anche altri reperti archeologici, tra cui armi, armature, vasellame, carri da guerra e oggetti utilizzati quotidianamente. Videoproiezioni e audioguide renderanno la mostra interattiva e suggestiva, riportando in vita l’Esercito di Terracotta per far vivere ai visitatori un’esperienza senza precedenti.
La scelta di Napoli e della Basilica dello Spirito Santo
I curatori dell’evento hanno spiegato che la scelta di Napoli, per la prima Nazionale della mostra, non è stata casuale. La città partenopea, infatti, è nota per la diffusione del culto delle statue e della venerazione dei defunti, il cui sviluppo è stato storicamente favorito da elementi culturali analoghi a quelli che in Cina hanno portato alla creazione della Necropoli del primo imperatore.
Inoltre, la stessa Basilica dello Spirito Santo, in via Toledo, appositamente riaperta per l’occasione, sembra costituire un elemento di continuità con la sacralità del Mausoleo dedicato all’imperatore Qin Shi Huangdi.