In occasione del vasto progetto ‘2200 anni lungo la via Emilia’, promosso dai comuni di Modena, Reggio e Parma, è stato creato un evento particolarissimo per rendere ancora una volta omaggio alla via Emilia.

Una mostra che occuperà i tre piani del Palazzo dei Musei a Reggio, visitabile dal 25 novembre all'1 luglio 2018.

L’origine antica

La via Emilia prende vita nel 187 a.C. grazie alla volontà dell’allora console romano Marco Emilio Lepido. Dopo aver sconfitto Celti e Liguri decise fosse necessaria la costruzione di una strada che collegasse la città di Ariminum (l’odierna Rimini) con Piacenza.

Questo gesto sancì la fine della prima fase di espansione dell’Impero romano verso l’Italia settentrionale e contemporaneamente inaugurò l’inizio dell’enorme sviluppo delle colonie che avrebbero dato all’Emilia Romagna la forma che ancora oggi sfoggia.

Da subito la via Emilia godette di gran fama, ma fu il poeta Marziale a consacrarla definitivamente con il celebre verso appartenente agli Epigrammata: “O libro, parti per Roma: se ti chiederanno da dove vieni, risponderai che vieni dalla regione della via Emilia”.

L’attualità

Al giorno d’oggi, la via Emilia è identificabile con la strada statale SS9, anche se il percorso non è esattamente coincidente con quello originale e inoltre si estende fino al Milanese, terminando nel comune di San Donato.

A Rimini il primo ponte della strada esiste ancora e si tratta di una struttura imponente che attraversa il fiume Marecchia.

Mentre a Bologna è stato compiuto un prezioso ritrovamento nel letto del fiume Reno: la pietra miliare LXXVIII, sulla quale è registrata la ricostruzione della via effettuata dall’imperatore Augusto nel 2 a.C.

da Rimini fino al fiume Trebbia. Resistono, infine, alcuni elementi di antichi ponti romani lungo tutta la via. Il ponte di Savignano sul Rubicone è tuttavia una ricostruzione, essendone la versione romana crollata durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un racconto eterogeneo

Oltre al percorso espositivo proposto al Palazzo dei Musei, ne sono stati allestiti altri due: uno a Palazzo Spalletti Trivelli (sede del gruppo bancario Credem) che si focalizzerà sull’edilizia romana nella suggestiva cornice offerta dai resti del foro della città, ad oggi finemente conservati nei sotterranei dell’istituto di credito; l’altro al Museo Diocesano, in cui saranno oggetto di un approfondimento speciale le testimonianze della presenza del primo Cristianesimo lungo la via Emilia.

L’evento è nato sotto la cura di Luigi Malnati, Roberto Macellari e Italo Rota. Le opere selezionate saranno oltre 400, molte delle quali provenienti da musei nazionali.