Il rap e l’hip hop, una volta superata la magica soglia della Golden Age americana degli anni ’90, sono ora in costante ascesa in tutto il mondo e sono uno dei generi più apprezzati e ascoltati dagli utenti medi dell’intero globo terracqueo. E certamente alcuni di questi utenti, rispetto agli altri, ascoltano le canzoni e ne ballano le note con cognizione di causa e con passione, come molti rappers in circolazione (alcuni avvolti ingiustamente dall’ombra di tante altre grandi personalità del genere, che forse non hanno la stessa qualità dei contenuti, ma soltanto una musica più orecchiabile).

Ed è a proposito di passione, di note e soprattutto di testi che fra il rap e il trap – nuovo sottogenere riscoperto e portato in auge negli ultimi anni – si erge una nuova corrente che sta cominciando a spopolare negli States: il ‘Mumble rap’, termine usato per la prima volta da Wiz Khalifa nel giugno del 2016 in un'intervista radio. Si tratta di una tecnica rap nata nel sud dell’America settentrionale, che ha trovato un ottimo approdo a New York e nelle grandi città. Del resto era prevedibile, dato che questa musica ha modo di svilupparsi meglio in ambienti stimolati da una notevole diversificazione etnico-culturale su tutto il territorio di riferimento.

In ogni caso, nel ‘Mumble Rap’ abbiamo una tale miscela di parole e suoni che, letteralmente, viene ‘rimuginato’.

Termini come ‘yah’ e ‘ay’ sono usatissimi all’interno delle canzoni, e in generale i contenuti dei pezzi sono estremamente difficili da comprendere. Non certo per la loro acutezza o per l’alto contenuto intellettuale, quanto per la fonetica. Ci si concentra sulla melodia o sul flow a discapito dell'articolazione e la comprensione immediata delle parole utilizzate.

Questo nuovo interesse così diverso dalla tradizione del rap porta a inevitabili scontri tra i cosiddetti "puristi" e gli appartenenti della "nuova scuola", coloro che ritengono il cambiamento non un crimine ma un "aggiornamento". Tali controversie però non bastano a fermare l'ascesa del 'Mumble rap': il rapper ‘Future’ infatti, eletto il migliore nel 2015 dalla rivista ‘Complex’, ne sta diventando una bandiera.

Ma non è tutto: il ‘Mumble Rap’ rivoluziona anche l’estetica del rap stesso, esternando ai massimi livelli ciò che si narra nei pezzi. Il che è diverso da ostentare uno stile con cui si canta. L’esempio lampante è la libertà sessuale espressa dal rapper ‘Young Thug’, già noto per il suo strano modo di vestire: sulla copertina del penultimo album ‘Jeffery’, infatti, indossa un vestito da donna.