Il professore Alessio Mariani, anni 42, insegnante di filosofia e storia presso il liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia, potrebbe essere un ordinario uomo come tutti gli altri. Tutavia, nel 1991 sceglie una strada che ne segna il destino e lo erge tra i miti viventi del rap italiano o, come lo ha chiamato qualcuno dopo aver inquadrato che generi di testi è in grado di sfornare, ‘letteraturap’. Si tratta di Murubutu. Ma soprattutto, si tratta di cosa voglia dire inserire la cultura – e che cultura – in un genere musicale fatto apposta per raccontare storie e insegnare tanto a esseri umani di ogni età.
Dopo aver cominciato la sua avventura con il gruppo ‘Kattiveria Posse’, diventato poi ‘Kattiveria’, prosegue la sua carriera da solista e raggiunge il successo affrontando tematiche uniche nel genere del rap nostrano, mai sentite prima. Il colpo di gran cassa lo dà nel 1997 con uno fra i pezzi italiani più ‘veloci’ da cantare di sempre (ovvero inserendo il maggior numero di parole da pronunciare nell’arco del classico quattro/quarti dell’hip hop). E il titolo è un vero annuncio al popolo, come a dire ‘se mi ascoltate è perché sono davvero bravo e vi piaccio, poiché non è per tutti’: ‘Diogene di Sinope e la scuola cinica’.
Carriera e influenze
Durante la sua carriera, comporrà decine e decine di strofe, testi e canzoni che riguardano il genere dello ‘storytelling’, con l’immancabile componente da professore delle citazioni dotte, di una ‘variatio termini’ che rende goloso ogni sapiosessuale che si rispetti e soprattutto una serie di contenuti che non può lasciare indifferenti, ascolto dopo ascolto.
Il professor Mariani infatti nutre grande rispetto per “i classici della letteratura” e tra i suoi modelli cita i grandi del “Naturalismo francese, Zola, Maupassant, Flaubert… Ma anche Turgenev e Verga”. Per quanto riguarda invece la sfera musicale, "ciò che più ha avuto influenza sul mia sensibilità lirica è stata sicuramente una certa canzone d’autore italiana: De Andrè, Guccini, Gaber, De Gregori.
Dal punto di vista tecnico Method man, Beanie Sigel, Wyclef Jean. In Italia Lou x, Polare, Kaos, il primo Baba. Indirettamente anche gruppi hardcore che ho ascoltato tanto come Negazione e Gorilla Biscuits". Murubutu racconta le storie dei vinti, degli umili e degli ultimi, di chi soffre e spesso non ce la fa perché la vita è questa, la realtà è così.
Eppure, a volte non tutto è perduto. E lo dimostra dedicando i primi due album ai suoi due figli: ‘Il giovane Mariani e altri racconti’ e ‘La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane’, chiaro riferimento a una penna che, speriamo, non cessi di scrivere.