Le gigantesche rovine del Tempio di Zeus nella Valle dei Templi di Agrigento hanno affascinato da sempre visitatori e studiosi. Giacciono nell'estremità occidentale del Parco Archeologico di Agrigento da secoli, e hanno fatto sognare grandi artisti che, negli ultimi tre secoli in particolare, hanno immaginato favolose ricostruzioni di uno dei monumenti più imponenti che i greci abbiano innalzato al padre dei loro dei.

Sulla scia di questo antico desiderio di poter tornare ad ammirare i Telamoni (i Giganti che fungevano da colonne) e l'intera maestà dell'opera, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto ha discusso con il nuovo assessore regionale ai beni culturali, Vittorio sgarbi, in visita nella Città dei Templi, un progetto oggi alla portata degli informatici, degli architetti e degli archeologi, grazie alle avveniristiche tecniche delle ricostruzioni in tre dimensioni: rifare il tempio nei suoi volumi e nelle proporzioni - anche solo in una parte delle sue antiche e colossali architetture - così da lasciare almeno intuire come era duemilacinquecento anni fa questo miracolo di equilibrio e armonia.

Nei secoli, ricostruire il tempio è stato il sogno di molti archeologi

Fra le proposte di ricostruzione congetturale del fronte esterno del Tempio di Zeus, gli esperti che volessero compiere un'opera come quella pensata da Firetto e Sgarbi potrebbero ricorrere alle proposte di Koldewey e Puchstein, ma anche dell'archeologo Pirro Marconi e del sovrintendente Ernesto De Miro, sino ai più recenti studi di Jos de Waele, che hanno pubblicato riprogettazioni grafiche dell'area frontale del tempio.

Ricordiamo che sono già state fatte delle ricostruzioni in 3D del Colosseo, delle bellezze di Pompei e di altri siti archeologici. Dunque perché dovrebbe mancare all'appello il Tempio di Zeus ad Agrigento, se esistono le tecniche per portare a termine una così affascinate impresa?

Sarebbe un modo originale e moderno di accompagnare i molti turisti che visitano la Valle dei Templi in un'esperienza straordinaria. Al contempo, per la città che reca il simbolo di tre giganti del tempio nel suo stemma, si tratterebbe di una grande operazione di immagine con un forte impatto sul turismo.

Operazione possibile oggi con le tecniche di ricostruzione in 3D

L'archeologia, oggi, viene proposta con nuovi linguaggi, grazie alle moderne tecniche che offrono nuovi stimoli. L'approccio moderno al rilievo con le innovative tecniche in 3D possiede, tra l'altro, una carica di oggettività e scientificità che riduce l'arbitrio interpretativo.

Gli interventi di modellazione digitale hanno svolto un ruolo importante in molte ricostruzioni di monumenti antichi con grande soddisfazione degli studiosi che, grazie ad esse, hanno anche potuto verificare la congruenza geometrica e dimensionale fra le parti, realizzando dei modelli idonei alla verifica strutturale del monumento.

Nel caso del Tempio di Zeus ad Agrigento, l'operazione pensata da Firetto e Sgarbi avrebbe anche un forte richiamo di carattere turistico, circostanza non da poco per Agrigento, che aspira a diventare un polo turistico di eccellenza.