Dopo 'Il capitale umano' e lo spettacolare 'La pazza gioia" si aspettava un po' tutti questo primo 'film americano' del regista livornese Paolo Virzì, una delle voci più forti nel campo dei diritti civili che conta l'Italia dei registi. Ebbene "The leisure seeker" - in italiano il film è intitolato 'Ella&John' - non ci ha deluso, anzi siamo usciti dalla sala con tanta voglia di vivere e di rischiare. La storia era nota perché già oggetto di un libro - di Michael Zadoorian - ma la riscrittura per immagini che ci dà Virzi stupisce per levità e cinismo nel non volere eludere le necessità della cosiddetta 'terza età" con i suoi problemi, malattie, desideri.

La storia: due anziani coniugi, Ella - la candidata all'Oscar Helen Mirren - ha un cancro devastante al colon; e John - lo straordinario Donald Sutherland - alterna momenti di lucidità a forti smemoratezze - decidono di partire per un viaggio, senza il consenso dei loro figli, con il loro camper: the leisure seeker. L'obiettivo è andare verso Sud per visitare la casa di Ernest Hemingway a Key West. John è un professore di letteratura dell'High School in pensione, Ella ha vissuto al suo fianco adorando questo signore elegante, distinto che sapeva tutto di James Joyce, Hemingway e di altri grandi della letteratura mondiale.

Vedere il Paradiso per potere dire addio con levità alla terra

Rischiano incidenti con il camper, conoscono persone nuove, riescono a fuggire da una rapina di due giovani balordi.

E' l'eterno viaggio nella frontiera americana condito da rivelazioni e confidenze su vecchie fiamme di Ella e da un tradimento di John con la vicina di casa Lilian. Tutto viene tenuto assieme dal forte sentimento che li accomuna: necessari l'uno all'altro. Virzì ne esce molto bene perché per la prima volta lo troviamo anche narratore per immagini dei sentimenti, ma non rinuncia alla sua battaglia per i diritti civili con il supremum exitus.

Del resto alla sceneggiatura c'è anche Francesca Archibugi che, con i sentimenti, è una garanzia. La fotografia di Luca Bigazzi è perfetta. Nei film on the road poi se non si indovina la musica il film perde il 30% ed in questo caso una lode va fatta a Carlo Virzì che sa accompagnare con la giusta colonna sonora tutti gli stati d'animo della coppia ed i momenti. Come si può concludere una recensione ad un film così pieno? "Siamo quasi arrivati: è questo il Paradiso". "Forse sì". "Si può avere un hamburger qui?".