La pittura italiana, oggi, compie 227 anni: il 10 febbraio del lontano 1971, infatti, nasceva a Venezia Francesco hayez (1971 - 1882), uno dei maggiori esponenti del romanticismo storico italiano. Innovatore, poliedrico e anticonvenzionale Hayez ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte con la sua opera di massimo rilievo, Il bacio ad oggi conosciuta e riconosciuta dall'intero pianeta quale patrimonio artistico inestimabile.

La biografia di Hayez

Nato da una famiglia di umili origini, Francesco fu subito affidato ad una zia (sorella della madre) affinché il bambino potesse essere accudito degnamente presso la sua abitazione.

La donna era sposata con l'antiquario e collezionista d'opere d'arte Francesco Binasco, il quale, intuita la vena artistica del giovane Hayez decise di impiegarlo come restauratore presso la propria bottega. Ma il giovane, desideroso di produrre dipinti e non di restaurarli, si allontanerà da quel disegno di vita propostogli dallo zio. Così, per apprendere le nozioni necessarie dell'Arte pittorica, si recherà dal pittore Francesco Magiotto, per poi frequentare i corsi di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia.

Compiuti i 18 anni, Francesco abbandona il capoluogo veneziano, e dopo aver fatto tappa a Firenze, Bologna e Siena, decide di trasferirsi a Roma, dove avrà l'opportunità di incontrare il famoso scultore Antonio Canova, che diventerà per lui, quasi nell'immediato, una sorta di guida e protettore.

Diviso tra impegni di lavoro e svago sfrenato, Francesco riesce a far conoscere la propria arte, ricevendo premi ed approvazioni da tutti gli uomini dell'ambiente. Tuttavia, i ritmi della sua vita sregolata e, sopratutto, l'epilogo violento di una storia d'amore adulterina, intrattenuta con una donna già sposata, lo condurranno presto ad abbandonare la città eterna.

Dopo aver scatenato l'ira del marito, che lo assalì proditoriamente, e previo consiglio del Canova, il pittore si risolse nel lasciare la sua abitazione romana, al fine di evitare scandali che avrebbero potuto minare la sua nascente carriera d'artista.

L'opera di maggior successo

Nonostante gli echi di questa spiacevole disavventura, nel 1815 Hayez è ormai un pittore affermato, e spostandosi a Milano darà libero sfogo alla propria arte, impegnandosi nella realizzazione delle proprie opere a pieno regime.

Approdato nel territorio milanese a partire dal 1818, Francesco conoscerà, infatti, Visconti, Manzoni, Tommaso Grossi, vale a dire, gli indiscussi esponenti del movimento romantico nonché ferventi patrioti, da cui potrà trarre ispirazione per la propria arte. Così, sposati gli ideali promossi dal romanticismo, Hayez realizzerà le sue opere maggiori, tra cui proprio Il Bacio (prima versione 1859) che lo consegnerà alla storia come indiscussa icona della pittura romantica.

Una piccola curiosità: esistono ben quattro versioni dell'opera, ognuna resa diversa da taluni particolari variati dall'autore: la più celebre tra le versioni, però, è quella che fu commissionata al pittore per volere del conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto, il quale, dopo aver visto l'opera completata, non se ne distaccò più, almeno sino all'anno prima della sua morte, quando decise di donarla alla Pinacoteca di Brera, dove tutt'oggi è conservato il quadro.