Non potevano passare inosservate le dichiarazioni di Luca Barbareschi, che ha annunciato ufficialmente a Matera di aver iniziato un rapporto di collaborazione con Fausto Brizzi. Il regista aveva visto la carriera seriamente compromessa dopo le inchieste televisive delle Iene, con numerose donne che avevano denunciato i suoi comportamenti predatori e le Molestie subite nell’ufficio romano dell’autore. La polemica aveva travolto la promozione di “Poveri ma ricchissimi”, il suo ultimo film uscito lo scorso dicembre, tanto che la Warner, che ne curava la distribuzione, aveva deciso ti togliere il nome del regista dai titoli e di interrompere ogni rapporto di lavoro con lui; quindi Barbareschi ha voluto spiegare il perché della nuova possibilità data a Brizzi, ma le sue parole hanno scatenato un putiferio.

Gli elogi a Brizzi si trasformano in accuse a #MeToo

“L’ho messo sotto contratto per tre anni – ha spiegato all’ANSA – adesso dirige la sezione 'Eliseo Film' e cura diversi progetti; tra l’altro a luglio inizieremo a girare un nuovo lungometraggio. L’attore ha elogiato Brizzi, arrivando a definirlo “un genio, con una testa meravigliosa”, ma poi si è lasciato andare ad un duro giudizio contro il movimento #MeToo ed in generale contro le donne che negli ultimi tempi hanno denunciato gli abusi di cui erano state vittime in passato: “Sono un branco di mentecatti, quando leggevo delle accuse che hanno travolto il regista ridevo, è da pazzi rinunciare ad un simile autore”. Per poi aggiungere che da quando è sotto contratto con lui, il fatturato delle attività legate al cinema è triplicato: “Quello che gli è accaduto è semplicemente pazzesco, perché non ha mai fatto nulla”.

La velenosa risposta di Asia Argento

Dichiarazioni così forti non potevano passare inosservate, tanto che quasi subito lo stesso Barbareschi si è sentito in dovere di rettificare, almeno parzialmente, le sue parole: “Non è mio interesse commentare il movimento #MeToo, che per me non è rilevante, e per queste ragioni non voglio fare polemica su questi argomenti” ha spiegato, ribadendo la sua ferma condanna ad ogni forma di maltrattamento verso le donne, ma sottolineando anche come siano da censurare “il gossip e gli attacchi mediatici, quando non esistono reali prove di colpevolezza”.

Questa sua precisazione all’insegna del garantismo non è bastata a placare le ire di chi si è sentita attaccata. Prima fra tutte Asia Argento, che attraverso il suo profilo Twitter ha notato come in Italia in molti continuino a stare dalla parte dei predatori, piuttosto che delle vittime. Aggiungendo in coda una pesante accusa all’attore: “Chissà quante potrebbero raccontare storie su Barbareschi” e concludendo velenosamente con il detto “chi si assomiglia si piglia”.