Era da novembre 2012 che Lil Wayne teneva il suo vasto pubblico sulle spine, ma l’attesa è stata finalmente ripagata: “Tha Carter V”, il nuovo album di quello che forse possiamo considerare di diritto il rapper più influente dell’ultima decade, è finalmente uscito.

Wayne, che nel corso degli ultimi sei anni ha alternato lunghi periodi di assenza dalle scene ad improvvisi picchi di creatività, ha deciso di pubblicare l’ultimo capitolo della serie “Carter” (iniziata con il primo, “Tha Carter”, nel giugno 2004 ed interrottasi nell’ormai lontano agosto 2011, con “Tha Carter IV”) nel giorno del suo trentaseiesimo compleanno, pubblicato – e questa è una grande novità – in forma indipendente dalla Young Money Entertainment (l’etichetta di cui il rapper di New Orleans è proprietario e tramite la quale lanciò, tra gli altri, Drake e Nicki Minaj), dopo un oltre ventennale sodalizio con la Cash Money del suo “padrino artistico”, Birdman.

Una gestazione travagliata

Dopo svariate – ed intricatissime – dispute e vicissitudini, lo scorso 7 giugno i rappresentanti legali di Wayne avevano annunciato che l’artista si era svincolato ufficialmente dal suo contratto con la Cash Money, una mossa che gli addetti ai lavori non hanno accolto con particolare sorpresa, dal momento che – oltre alle insistenti voci partorite dall’ambiente – il rapper aveva dato alle stampe, nel luglio del 2015, il disco “Free Weezy Album”, disponibile gratuitamente, considerato un urlo di frustrazione dell’ex bambino prodigio degli Hot Boyz verso quelli che, fino ad un paio di mesi fa, erano i suoi capi.

Tha Carter V”, quindi, oltre ad essere stato trattato con massimo riserbo da chi ci ha concretamente lavorato (fino all’ultimo, infatti, nessun dettaglio di rilievo sui contenuti è trapelato), segna il ritorno sul palcoscenico di un uomo che, quasi per caso, si è ritrovato all’improvviso un’icona di stile ed un punto di riferimento per l’intero panorama hip-hop mondiale, grazie proprio ad un album della serie “Carter” (il terzo), che nel 2008 lo tramutò da rapper conosciuto e rispettato a star di caratura internazionale.

Il futuro

La domanda che tutti si fanno adesso, com’è ovvio, è se Wayne sarà in grado di uscire di scena sotto l’assordante scroscio degli applausi, oppure se quest’ultimo dettaglio della sua discografia lo marchierà quale veterano al crepuscolo, desueto e anacronistico, quasi costretto dalle circostanze a farsi da parte per lasciare spazio agli affamati giovani, che in un mondo tanto competitivo come quello hip-hop non smettono mai di scalpitare per le luci della ribalta.

Tutto ciò, beninteso, se Lil Wayne confermerà la sua decisione di staccare la spina al microfono e ritirarsi davvero a vita privata, anche se gli innumerevoli precedenti di altrettanto illustri colleghi hanno dimostrato che dichiarare il ritiro dalle scene per poi fare marcia indietro è un po’ ordinaria amministrazione per un qualsiasi rapper con un minimo di spirito imprenditoriale. Ci sarà soltanto da sedersi e restare a guardare.