Pier Paolo Pasolini aveva un debole, letterariamente parlando, per Rafael Alberti, un poeta spagnolo esule in Italia, ad un livello tale che, confrontato ad Alberti, lui stesso si definiva nient'altro che un apprendista. Come lo sappiamo? Grazie a Francesca Coppola, giovane napoletana, dottoranda in letteratura spagnola all'Università di Salerno che è riuscita a trovare uno scritto inedito di Pasolini, dattilografato con correzioni a mano.

La scoperta è avvenuta tra le carte del defunto poeta conservate dell'Archivio Contemporaneao "A. Bonsanti", presente nel Gabinetto Scientifico Letterario G.P.

Vieusseux di Firenze, svelando un pezzo di storia della letteratura italiana del quale non si conosceva nemmeno l'esistenza.

La scoperta dell'inedito pasoliniano

Nello specifico, il testo scoperto di Pasolini tratta la "Sobre los Angels" di Rafael Alberti, opera tradotta per Einaudi nel 1966 con il titolo "Degli Angeli". La scoperta, oltretutto, è di straordinaria importanza a livello di storia della letteratura perché lo stesso Alberti ne conosceva l'esistenza e ha sempre desiderato di trovare e conservare lo scritto di Pasolini, senza mai riuscire a trovarlo.

Il testo di Pasolini, oltretutto, sottolinea ancora di più la venerazione che il poeta bolognese aveva per il poeta spagnolo, nonostante avesse conosciuto anche giganti del cinema come Bertolucci: Pasolini si riteneva inferiore ad Alberti, come in un rapporto allievo-maestro.

D'altronde, il testo ritrovato contiene una sincera riflessione sull'apprendimento, definendolo come "la cosa più bella del mondo", definendo come un desiderio ovvio per gli uomini quello di apprendere sempre, di essere sempre un ragazzo di bottega. Come lui si sentiva leggendo proprio Alberti.

Obiettivo e risultato dell'inedito su Rafael Alberti

L'inedito di Pasolini ritrovato dalla dottoranda è stato pubblicato in un saggio intitolato "Su Rafael Alberti: un dattiloscritto autografo (e inedito) di Pier Paolo Pasolini" (grazie all'autorizzazione di Graziella Chiarcossi, cugina ed erede di Pasolini) nel quale Francesca Coppola, filologicamente, ricostruisce l'interesse di Pasolini per la poesia spagnola oltre che analizzare criticamente l'inedito stesso.

Tuttavia, di certo non era questo che immaginava Pasolini quando scrisse questo pezzo, anche perché non era stato pensato per la pubblicazione, in quanto sarebbe dovuto essere un intervento da tenere in pubblico proprio in occasione della presentazione della versione italiana del libro di Rafael Alberti, Degli Angeli, che avvenne a Roma il 30 maggio 1966.

Pasolini lesse, ovviamente, il dattiloscritto durante la presentazione, ma non lo consegno a nessuno, andando di fatto perduto. Almeno fino ad oggi.