Il mistero delle 'pietre blu' di Stonehenge, i megaliti del celebre monumento preistorico sulla piana di Salsbury, era stato parzialmente svelato dal 2015. Provengono infatti dalle Colline Preseli del Pembrokeshire, contea sita a sud-ovest del Galles a circa 290 km dal famoso cerchio di pietre. Adesso però sono state individuate le cave, oltre a strumenti ed attrezzature usate per il trasporto dei megaliti. Una soluzione alla quale sono arrivati dopo circa un decennio di studi gli archeologi dello University College di Londra e delle università di Bournemouth, Southampton Highlands ad Islands e del Museo Nazionale del Galles.

Le cave in questione sono quelle di Carn Goedog e Craig Rhos-y-felin, sul versante nord delle Colline Preseli a circa 230 chilometri di distanza da Stonehenge.

Le importanti scoperte

Grazie agli ultimi studi effettuati sul sito di Stonehenge sono state rinvenuti strumenti litici, rampe e piattaforme di legno e carbone bruciato. Come ha sostenuto il direttore del progetto, Mike Parker Pearson della University College di Londra, si conosceva già l'area di provenienza dei monoliti di Stonehenge, ma adesso sono state definitivamente trovate le cave da dove venivano estratte e trasportate le pietre di costruzione. Secondo i geologi questa zona del Galles sarebbe infatti l'unica delle isole britanniche che contiene la diabase, la pietra che costituisce il sito di Stonehenge.

Il ritrovamento delle cave

I resti bruciati che sono stati ritrovati sul sito archeologico sono stati datati al radiocarbonio in un periodo del Neolitico ricompreso fra i 5400 e i 5200 anni fa. Sulla data di edificazione di Stonhenge gli studiosi sono concordi nell'indicarla tra l 3100 e il 1600 a.C. La questione dibattuta in tutti questi anni è stata quella di definire il destino dei monoliti durante questo lungo spazio temporale trascorso a partire dall'estrazione.

Secondo il direttore dello scavo Pearson è da ritenersi poco probabile che siano stati necessari cinque secoli per trasportare le pietre dalla cave fino a Stonehenge. Sarebbe più plausibile pensare che le blustones fossero già presenti in quella zona del Galles, per la costruzione di qualche altro monumento e, infine, utilizzate per Stonehenge.

Josh Pollard dell'Università di Southampton ha sostenuto che spostare monoliti di quel peso non era particolarmente difficile. Una volta staccate dalla cava, molto probabilmente le pietre venivano fatte scivolare su slitte di legno e trainate con un efficiente sistema di funi.