Intervistato da Billboard Usa, la storica voce degli Who ha parlato del suo passato con la storica band britannica, soffermandosi anche sui momenti più distruttivi, inclusi il motivo per cui il chitarrista Pete Townshend era solito distruggere le sua chitarre sul palco.
Townshend e le chitarre distrutte
Roger Daltrey, storica voce degli Who, ospite della Live Music Conference, ha rilasciato un'intervista al magazine Billboard ed ha parlato dei motivi che portavano il suo compagno di band, Townshend, a distruggere la sua chitarra “Per è me è sempre frustrante leggere degli Who, quando leggi che la gente scrive sempre di Pete che spaccava una chitarra contro un amplificatore".
E così ha voluto rivelare il motivo che portava il chitarrista a compiere questo insolito sacrificio: “Non lo comprendevano. Non si trattava del lato visivo della cosa. Era piuttosto il suono che faceva".
Era un vero e proprio sacrificio secondo Daltrey: "Quando Pete distruggeva una chitarra solitamente ci metteva circa 10 minuti. Era come un agnello sacrificale. Quella cosa avrebbe strillato. Era un’incredibile esperienza sonora. Il volume ci avrebbe lasciati con le orecchie che sanguinavano. A volte noi scendevamo dal palco e il fischio nelle nostre orecchie per due giorni non se ne sarebbe andato”.
Daltrey ha parlato anche della figura del suo compagno di band, Townshend, al quale deve moltissimi meriti: "Va detto che Townshend è forse uno dei compositori più importanti del XX secolo.
La sua musica in quel senso ha in sé del genio".
Futuro degli Who
Daltrey ha parlato anche del futuro della band, intenzionata nel prossimo futuro a pubblicare un nuovo album e a tornare in tour: il cantante trova ancora eccitante questo aspetto, anche se ammette che gli Who non sono più una band, a causa dell'assenza di due elementi cruciali, il basso di John Entwistle e la batteria di Keith Moon.
Nonostante questo però Roger riceve il lavoro fatto da Pete e pensa a come poter emozionare il suo pubblico: per lui è questo che dà valore al suo ruolo di compositore.
"Non andiamo e facciamo un album come all’epoca. Mi piacerebbe che fosse così ma non siamo una band. Da quando John e Keith sono scomparsi non siamo un gruppo in quel senso".
Ma, nonostante questo, Daltrey sostiene che continuerà a fare musica e sarà felice di poterlo fare fino a quando la voce lo supporterà e fino a quando potrà creare qualcosa insieme al suo compagno di band.