Nel corso della serata di ieri, giovedì 26 marzo 2020, Salmo ha parlato del rapporto, sempre più stretto tra Rap italiano contemporaneo, elettronica e dance anni '90.

Da Shiva a Massimo Pericolo: la dance italiana anni '90 contamina il rap del 2020

Che le sonorità dance degli anni '90 e dei primi anni zero siano tornate prepotentemente di moda in ambito musicale nell'ultimo periodo è fuor di dubbio. Non fa eccezione il rap, incluso quello del bel paese, ambito in cui gli episodi di contaminazione tra i due generi sembrano farsi ultimamente sempre più frequenti.

Shiva ha pubblicato pochi giorni fa un pezzo la cui base è costruita attorno ad un campione di 'Blue' degli Eiffel 65, hit che nel 1998 rese popolare il terzetto torinese – di cui faceva parte anche Gabry Ponte – in ogni angolo del mondo. Uno dei brani più apprezzati del 2019, 'Polo Nord' di Massimo Pericolo, vanta invece un campione di un'altra traccia simbolo della cosiddetta 'italodance' anni '90, ovvero in 'In My Mind', hit contenuta nell'album 'L'amour toujours' di Gigi D'Agostino.

Salmo: 'Avete fatto caso che il rap italiano si sta muovendo in un'altra direzione?'

Salmo ha voluto sottolineare come questa relazione si stia facendo sempre più stretta, rimarcandone l'italianità e rivendicando come la Machete sia stata una delle prime realtà italiane ad unire rap ed elettronica.

"Volevo dirvi questa cosa raga – ha esordito il rapper classe 1984 via Instagram – penso sia interessante. Avete fatto caso che il rap italiano si sta muovendo in un'altra direzione ultimamente? È come se ci fosse una nuova wave. Mi riferisco al rap sull'elettronica, sulla dance, sui derivati della house degli anni '90. Per quanto mi riguarda, tutto ciò non rappresenta niente di nuovo.

E' una cosa che sia io che la Machete facciamo già dal 2012. Non eravamo i soli a farla, credo che il pioniere di questa cosa sia Phra dei Crookers. Ma ricordo che anche Fabri Fibra fece un pezzo con questi suoni. Secondo me questa nuova wave è effettivamente esplosa dopo 'Ho paura di Uscire' [...].

Pensate alla hit della ragazza, Anna, oppure 'Bogieman' di Ghali (brano in cui è presente anche Salmo, ndr), la traccia di Massimo Pericolo con il campione di Gigi D'Agostino, o il nuovo pezzo di Shiva, che è fatto su un campione degli Eiffel 65, un gruppo italiano che negli anni '90 era molto conosciuto, fecero alcune hit a livello mondiale".

Salmo: 'Rappare su questa roba potrebbe essere molto italiano'

Salmo ha poi proseguito la sua analisi, dimostrando di essere a dir poco aperto – e non avrebbe potuto essere altrimenti, visto il suo percorso artistico – a questo genere di contaminazione. L'autore di 'Playlist' ha sottolineato come il rap su basi create a partire da campioni di pezzi dance anni '90, o comunque con quel sound, potrebbe essere la chiave per dare una dimensione ancor più caratteristica ed 'italiana' al rap dello stivale.

"Dico questo per farvi capire che la dance ed i derivati della musica elettronica in Italia hanno una storia – ha infatti spiegato Salmo – i produttori degli anni '90 hanno una storia, erano conosciuti, erano forti.

Rappare su questa roba qui potrebbe essere molto italiano.

Se rappi sulla trap lo stai facendo su una cosa che non abbiamo fatto noi, vale lo stesso discorso per quanto riguarda il grime, eccetera eccetera. Immagino ci saranno i puristi che in questo momento staranno invocando l'hip hop delle origini. Ragazzi pure a me piace quella roba lì, io credo che quello sia il rap. Però siamo nel 2020, il rap ha bisogno di evolversi, si è sempre evoluto e così farà sempre".