Clint Eastwood compie 90 anni eppure sembra sia nel pieno delle forze, all’apice della carriera. Negli ultimi anni ogni volta che è stato ospite nei più noti programmi televisivi americani, dal “Late Night/Show” di David Letterman al “The Tonight Show” starring Jimmy Fallon, passando per il “The Ellen DeGeneres Show”, fino ad approdare da Oprah Winfrey, gli hanno chiesto della sua età: ma lui ha sempre voluto sdrammatizzare, in parte cambiando discorso con il suo solito sarcasmo e in parte cimentandosi coraggiosamente con la tecnologia, tra app di tendenza e i social network più amati dalla generazione Z.

Chi è Clint Eastwood è come ha iniziato

Clint Eastwood nasce a San Francisco sabato 31 maggio 1930, il padre era operaio in una fabbrica d’acciaio e la madre impiegata presso l’Ibm. Raggiunge la notorietà, dopo una gavetta fatta di comparsate e piccoli ruoli soprattutto televisivi, grazie ai western all’italiana della prima metà degli anni sessanta scelto da Sergio Leone. Considerando che il genere era americano (il primo risale al 1903) e che già il padre del regista Leone girò nel 1919 un film western, ecco che il binomio tra i due è presto spiegato. “Per un pugno di dollari” (1964), il primo capitolo della “trilogia del dollaro”, lo lanciò nel firmamento hollywoodiano. Nel tempo affianca al lavoro di attore anche quelli di regista, produttore cinematografico, compositore e politico repubblicano.

Altro ruolo immortale è quello dell’ispettore Harry Callaghan che impersona in cinque film, dal 1971 al 1988. Tornerà poi in auge nel 1988 con “Bird”, che gli valse la vittoria del Golden Globe come miglior regista, ricordando l’uomo che cambiò il jazz raddoppiando i tempi, improvvisando come nessun altro e partecipando alla nascita del be-bop: Charlie Parker detto appunto “bird”.

Ottiene due Oscar nel 1993 per miglior film e miglior regia di “Gli Spietati” (Unforgiven); replicherà poi nel 2005 vincendo nelle stesse categorie per “Million Dollar Baby”. Altro Oscar ricevuto è quello alla memoria Irving G. Thalberg dedicato ai produttori creativi del Cinema migliori nel tempo.

I capolavori più recenti firmati Clint Eastwood

Gran Torino” è il cult del 2008 vincitore sia del David di Donatello come miglior film internazionale che del Nastro d’Argento sia del César Du Cinéma. Titolo volutamente italiano, dovuto alla famosa auto Ford che omaggiava così la sede della casa automobilistica Fiat. Un simpatico anziano burbero e razzista, Walt Kowalski detto Wally, è questo il personaggio che Clint Eastwood interpreta. La scena dove ferma i bulli neri del quartiere per salvare la ragazza orientale (sua vicina di casa) è memorabile, per non parlare poi di quella dove prova a far diventare più uomo il timido hmong portandolo dal suo barbiere italiano... “Jersey Boys”, 2014, la vera storia dei Four Seasons, colpisce per la fotografia e le musiche eccezionali.

Ogni particolare sembra sia studiato con attenzione maniacale. “American Sniper” è del 2014, il protagonista Bradley Cooper è Chris Kyle, il cecchino dei Navy Seal più preciso e letale nella storia delle forze armate americane. Nel film è in missione a Falluja (Iraq) salvo poi tornare alla sua vita negli Stati Uniti dove l’attende la moglie Tanya. “Sully” (2016) vede come personaggio principale Tom Hanks; si tratta di una storia vera basata su Chesley Burnett Sullenberger, pilota che il 15 gennaio 2009 mise in salvo 155 persone effettuando l’ammaraggio d’emergenza sul fiume Hudson poco dopo il decollo da La Guardia (Ny). Clint Eastwood torna nelle sale con “The Mule” (Il Corriere), film del 2018 dove veste i panni del corriere della droga ideale.

Insospettabile perché molto anziano, americano e veterano della seconda guerra mondiale, apparentemente tranquillo, si rende conto di aver sempre trascurato la sua famiglia, di esser stato troppo egoista, di aver vissuto con l’idea di accumulare denaro, per poi risvegliarsi all’improvviso - alla veneranda età di 90 anni - da uomo generoso, amante del rischio e nuovamente giovane. L’autore è ancora una volta Nick Schenk che con “Gran Torino” aveva vinto il National Board of Review Award per la Miglior sceneggiatura originale. Risale al 2019 la storia di “Richard Jewell”, bianco frustrato e aspirante poliziotto che viene ingiustamente fatto a pezzi da FBI e media statunitensi in quanto ritenuto sin da subito più colpevole che semplicemente sospettato di aver piazzato una bomba a Centennial park durante le olimpiadi di Atlanta del 1996.

Clint Eastwood e la politica

Clint Eastwood non ha peli sulla lingua e sembra rispecchiare molti dei suoi personaggi cinematografici nella vita reale. Non sopporta il politicamente corretto e, nonostante il suo noto pensiero repubblicano, ha più volte sostenuto candidati democratici in California. Ha dichiarato in un’intervista ad “Esquire” citata da “Il fatto quotidiano.it” di apprezzare Donald Trump per “la sua schiettezza e il suo essere tosto”. In molti ricorderanno il discorso fatto alla Convention repubblicana del 2012 con una sedia vuota che simboleggiava il presidente in carica Obama. Oggi però Clint preferisce soprassedere su quell’episodio. Per le presidenziali 2020 ha espresso preferenza per l’ex sindaco di New York city, il candidato democratico alla Casa Bianca Michael Bloomberg.

Eastwood nel 1986 viene eletto sindaco di Carmel-by-the-Sea, cittadina sita nella contea di Monterey in California e nel 2001 il governatore Gray Davis lo nomina alla State Park and Recreation Commission, ruolo non pagato.

La tv italiana rende omaggio a Clint Eastwood

Sono molti i programmi che da una settimana circa trasmettono i suoi più grandi successi. Il Tg1 del 25 maggio trasmetteva uno speciale menzionando gli incontri ed i ruoli che lo hanno reso celebre. “Ore 15:17 - Attacco al treno”, è andato in onda mercoledì 27 maggio su Rete Quattro. Maratona per Clint con nove pellicole su Infinity. Sabato 30 maggio e domenica 31 la programmazione di Sky Cinema Collection è interamente dedicata a lui. Senza alcun dubbio uno dei talenti più grandi e longevi del cinema mondiale. Una leggenda del cinema. Tanti auguri Clint!