"Attenzione nel mercato può succedere di tutto", probabilmente questa è una delle svariate espressioni che, anno dopo anno, tra estate ed inverno, sentiamo quando accendiamo qualsiasi apparecchio tecnologico, posto sui vari studi tv dediti al mondo pallonaro. Un'espressione, che per quanto banale essa sia, permette a noi, milioni di appassionati di questo meraviglioso sport, quale è il calcio, di inseguire il sogno di vedere con la maglia del nostro cuore, quel calciatore, attaccante o centrocampista che esso sia, che un tempo ammiravamo in altre squadre, accasarsi e correre con addosso i nostri colori.

Oggi, presumibilmente, sarà questo il pensiero di una buona parte dei tifosi milanisti, sorpresi positivamente nella giornata di ieri da una notizia, a dir poco clamorosa, e in perfetta sintonia con l'espressione posta all'inizio del suddetto articolo.

Il trasferimento, difatti, dell'esperto difensore italiano, ormai ex Juventus, non solo innesca ancor di più il grande entusiasmo rossonero, ma si manifesta come una ormai vecchia ma ben solida routine, una routine che vede le grandi del nostro calcio avviare trattative reciprocamente, spesso in maniera piuttosto anomala e soprattutto sorprendendo ed esaltando il cosiddetto "dodicesimo uomo". Bonucci, seguendo questa linea, sarebbe solo l'ultimo di una serie di trasferimenti, spesso clamorosi, tra le big del nostro calcio, in questo caso tra Milan e Juventus.

Scambi e trasferimenti clamorosi che innescano le estati italiane da ben 70 anni, ecco allora una breve rassegna delle operazioni più importanti sull'asse Torino-Milano.

1. Giuseppe Meazza, tra il 1940 e il 1943. Il primo di questa curiosa rassegna è probabilmente il più grande di tutti, ossia Meazza, eterna bandiera dell'Inter e della Nazionale Italiana.

Ma la punta, nel triennio '40-43, fece anche due ulteriori esperienze con le altri due grandi del campionato, prima con la casacca rossonera e poi con quella bianconera.

2. Bruno Mora e Sandro Salvadore, anni 60'. Il primo scambio che destò clamore nel calcio italiano fu proprio quello imbastito dall'asse Torino-Milano, che si concluse con l'approdo dell'ala destra Mora sotto la Madonnina e del libero Salvadore a Torino.

Uno scambio che, tuttavia, si dimostrò molto più conveniente alla Vecchia Signora, dove Salvadore si consolidò come giocatore, diventando uno dei liberi più forti nella storia del calcio italiano, ma anche come bandiera della squadra.

3. Romeo Benetti e Fabio Capello, 1976. Altro scambio che portò giovamento alla Juve fu ,appunto, quello tra Benetti e Capello. Il primo divenne, difatti, un perno insuperabile della difesa torinese, mentre il secondo, ormai in fase di declino, non riuscì a lasciare il segno a Milano.

4. Paolo Rossi, 1985. Uno dei trasferimenti più clamorosi dell'asse Torino-Milano, fu il "Pablito" nazionale, che appena tre anni prima aveva portato l'Italia sul tetto del mondo.

Tuttavia, in maglia rossonera, deluderà segnando appena 2 reti in 20 presenze complessive.

5. Roberto Baggio, 1995. Dieci anni dopo è il turno del Divin Codino, che dopo 5 stagioni da protagonista sotto La Mole, decide di approdare a Milano, sponda rossonera. In due stagioni, vincerà un campionato, ma sarà offuscato più volte sia dagli infortuni, che dalla stella serba Savicevic.

6. Edgar Davids, 1997. Probabilmente uno dei migliori affari della Juventus anni 90', Edgar Davids, dopo una pessima stagione al Milan, complice qualche infortunio e un comportamento abbastanza irriguardoso, passa alla Juve per una cifra intorno ai 9 miliardi. Con la casacca bianconera diventerà una bandiera, contribuendo alle vittorie della squadra, che lascerà dopo 7 anni conditi da 159 presenze e 8 gol.

7. Filippo Inzaghi, 2001. L'unico grande scambio tra Juve e Milan, che portò alla seconda grande vantaggio, fu appunto quello di Pippo Inzaghi. L'attaccante piacentino, dopo 4 anni in bianconero, approda sotto la Madonnina per una cifra intorno ai 40 miliardi più il cartellino di Zenoni, il resto è storia.

8. Andrea Pirlo, 2011. La storia recente, infine ci parla di Andrea Pirlo, che dopo 10 anni di Milan, decide di portare la sua meravigliosa classe anche sotto La Mole. Lascerà la Juventus nel 2015 dopo 119 partite e 16 reti.