La situazione che vivono le favelas di Rio de Janeiro è drammatica. Nelle favelas molti poliziotti uccidono senza porsi limite, alcuni invece si trattengono a caro prezzo dal farlo. Uno di loro è arrivato a tagliarsi il dito indice per non poter premere mai più il grilletto. La maggior parte dei criminali non viene mai arrestata poichè o riesce a sfuggire o viene uccisa. La polizia militare di Rio è nota per essere quella che più uccide al mondo ma anche quella che conta il maggior numero di morti tra le sue fila. Nel 2016 gli agenti di Rio hanno ucciso 920 persone in maggior parte narcotrafficanti.

Nello stesso anno ci sono stati 180 poliziotti uccisi. Il trend dei caduti negli scontri armati è in aumento, negli anni precedenti al 2016 i morti sono stati in numero minore.

Tragico il bilancio delle morti, tra le vittime si contano anche civili uccisi accidentalmente e che per la loro condizione economica non hanno la possibilità di trasferirsi ad abitare lontano dalle favelas.

Diversi civili innocenti tra le vittime

Maria Eduarda Alves aveva solo 13 anni quando, mentre stava facendo esercizi ginnici durante l'ora di educazione fisica fu colpita alla testa da una pallottola vagante. Il colpo fu sparato dalla polizia nel tentativo di colpire dei delinquenti. Un uomo di 56 anni è morto colpito da uno sparo non diretto a lui mentre rincasava dal lavoro.

Per 35 giorni un uomo si è alzato ogni mattina sotto una pioggia di pallottole e solo la sua prudenza e l'aiuto della fortuna hanno fatto in modo che oggi sia ancora vivo.

I criminali che vengono ricercati nelle favelas di Rio sono per buona parte dei narcotrafficanti.

Per la polizia militare le favelas di Rio sono una zona di guerra e per questo non si possono evitare i morti tra i civili.

Tra i poliziotti che devono operare nelle favelas oltre ai molti uccisi negli scontri armati con i trafficanti, si contano anche molti che accusano gravi esaurimenti nervosi e alcuni suicidi dovuti al fortissimo stress a cui sono sottoposti giornalmente.

La struttura stessa delle favelas favorisce la resistenza da parte dei narcotrafficanti.

Le pallottole, sia da un fronte che dall'altro, passano facilmente attraverso le pareti delle baracche, finendo per colpire anche chi non c'entra. Secondo i più anziani tra gli agenti della polizia militare di Rio, le nuove reclute non sono state preparate per affrontare la complessità degli scontri nelle favelas. Chi presta servizio per la polizia militare di Rio non può rivelare alle agenzie di stampa ed informazione più di tante notizie, glielo vieta un ferreo regolamento interno pensato per impedire che informazioni divulgate ai mezzi informativi possano danneggiare il lavoro svolto.