Quando a scuola conobbi la figura di Cristoforo Colombo, provai subito una certa simpatia per questo esploratore. C'era il fascino della scoperta, la sua caparbietà nella ricerca dei fondi per la missione (gli ci vollero anni!) e la convinzione sbagliata di ritrovarsi in India mentre, in realtà, "scopriva" un nuovo continente. Per il resto era un uomo del suo tempo. Un uomo che pensava di conquistare una nuova terra per i suoi sovrani. Conquistarla e sfruttarla.
Da ques'estate anche Los Angeles si è allineata ad altre città americane decidendo di rifiutare la festa dedicata al navigatore genovese.
Il Columbus Day si festeggia in America dalla seconda metà dell'800 ed in via ufficiale dal 1937 diventando festa nazionale in tutti gli stati americani. Anche in America del sud si festeggia l'arrivo di Colombo.
Tuttavia l'idea odierna è quella di giudicare Colombo il responsabile dello sterminio dei nativi americani
L'idea dell'abolizione della festività è partita circa tre anni fa attraverso un'opera di sensibilizzazione e petizioni. A noi, in Italia, la cosa dovrebbe importare poco. In effetti è la festa nazionale di un'altro paese e loro sono liberi di festeggiare ciò che più gli aggrada. Negli U.S.A. è la comunità italo americana a sentire questa cancellazione come uno smacco, poiché la commemorazione ribadiva la propria tradizione culturale e la propria identità, anche se Colombo agiva per contro dei reali di Spagna, tanto che i nomi dati alle "nuove" terre erano in lingua spagnola.
La realtà storica
La questione che nasce da questa scelta revisionistica della storia è l'inconsistenza di vedere un unico responsabile per un'atrocità perpetuata nel corso dei secoli. Non fu certo Colombo ad invitare i conquistatori a sterminare chi viveva in quelle terre da secoli o a rinchiuderli nelle riserve. Anzi, nei suoi ultimi anni di vita, dopo essere entrato in contatto con la realtà del Nuovo Mondo, il navigatore rivide, nei suoi scritti, la sua stessa posizione per un approccio non violento nei confronti dei nativi.
La schiavitù è sempre esistita e non è certo imputabile ad una sola persona. Sarebbe sicuramente più saggio cancellare il tono trionfalistico e celebrativo della storia, piuttosto che dare interpretazioni settarie. Brecht diceva "Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi", infatti non c'è motivo di crearne; ma, di sicuro, nemmeno di creare dei nemici della patria o del popolo.