5 elementi da valutare per capire il Recovery Fund: eurobond per 750 miliardi di euro

Recovery Fund europeo: cos'è e a cosa serve
Recovery Fund europeo: cos'è e a cosa serve

Dall'importo dei trasferimenti netti alle condizioni per riceverli, cinque elementi utili per capire la nuova proposta della Commissione Europea

revisionato da Federico Gonzo
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La proposta franco-tedesca da 500 miliardi ha aperto la strada alla commissione

La proposta avanzata da Angela Merkel ed Emanuel Macron per un Recovery Fund da 500 miliardi ha aperto la strada al progetto più ambizioso avanzato della Commissione Europea. In particolare, l'apertura da parte della Germania alla possibilità di offrire anche trasferimenti costituisce di fatto una svolta importante rispetto all'atteggiamento prudenziale dimostrato da questo paese fino ad oggi.

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La commissione ha aggiunto 250 miliardi di prestiti ai 500 miliardi di trasferimenti

Il nuovo piano Next Generation EU ha ampliato il volume di risorse previsto della proposta franco-tedesca. L'emissione di eurobond passa da 500 a 750 miliardi. Ai 500 miliardi di trasferimenti si aggiungono 250 miliardi di prestiti.

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All'Italia potrebbero andare trasferimenti tra 82 e 87 miliardi

L'Italia potrebbe essere uno dei principali beneficiari del nuovo programma, se non il principale: i trasferimenti potrebbero essere circa 82-87 miliardi, ai quali va aggiunto un importo analogo a titolo di prestito a basso tasso e lunga scadenza.

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Oltre alla quantità dei fondi ricevuti sarà importante la qualità della spesa

La maggior parte delle discussioni si concentra sulla quantità di fondi che l'Italia avrà a disposizione. Va tuttavia sottolineato che i trasferimenti saranno subordinati al rispetto degli impegni presi in tema di riforme strutturali. Dunque la qualità delle scelte su come impiegare questi fondi costituirà un elemento fondamentale per continuare a riceverli.

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Al netto dei contributi i fondi per l'italia potrebbero essere circa 17 miliardi

Per quanto l'entità del trasferimento lordo sia molto rilevante, va evidenziato che le risorse concretamente disponibili per il nostro paese andranno calcolate al netto dei contributi versati al bilancio UE. La differenza tra contributi e trasferimenti è positiva per l'Italia e potrebbe valere circa 17 miliardi. Per i paesi più forti, come la Germania, la differenza sarà negativa.

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