Il 20 luglio 1969, esattamente 53 anni fa l'uomo compiva quella che sarebbe passata alla storia come una delle più importanti missioni: lo sbarco sulla Luna. Neil Armstrong e Edwin Aldrin, detto Buzz, due astronauti statunitensi, regalarono al mondo intero attimi di incredulità, mista a gioia e speranza.

16 luglio 1969: la partenza da Cape Canaveral

Il 16 luglio 1969 partì, alla volta dello spazio, il razzo Saturn V, delle dimensioni di 110 metri di altezza e un peso di 2 tonnellate, portando in orbita la navetta Apollo 11 con tutto il suo equipaggio.

La navetta spaziale Apollo e i suoi occupanti rimasero quattro giorni nello spazio, prima di dividersi. Il comandante Neil Armstrong e il pilota Edwin Aldrin passarono quindi al modulo lunare, chiamato “Aquila”, mentre Michael Collins rimase a bordo del modulo di comando denominato “Columbia”.

Quattro giorni dopo i due moduli si separano

Il 20 luglio 1969 i due moduli si separarono e l'Apollo 11 iniziò la sua discesa verso la Luna. Alle 22:17 ora italiana arrivò alla NASA la notizia: “Aquila è atterrata”. La notizia rimbalzò immediatamente su tutte le TV e le radio sintonizzate, segnando per sempre nella storia dell'umanità un evento di importanza mondiale.

L'allunaggio dell'Apollo 11

La missione spaziale denominata Apollo 11 compì così il suo allunaggio davanti agli occhi di milioni di persone.

L'allunaggio, tecnicamente parlando, è la discesa di un veicolo sul territorio lunare. Si divide in allunaggio duro e allunaggio morbido.

Quello dell'Apollo 11 fu un allunaggio decisamente morbido, il veicolo atterrò sul territorio lunare senza nessun danno. In caso contrario, o di distruzione del veicolo, si sarebbe parlato di allunaggio duro.

Neil Armstrong, che secondo il protocollo spaziale avrebbe dovuto aspettare quattro ore a bordo della navicella spaziale prima di scendere, in realtà non lo fece e, una volta atterrati, aprì il portellone e iniziò a scendere dalla scaletta. Prima di scendere l'ultimo gradino pronunciò quella che rimase la sua frase storica: “È un piccolo passo per un uomo e un grande balzo per l'umanità”.

Poco dopo anche Buzz raggiunge Neil

Passarono pochi minuti e anche il secondo astronauta statunitense, Buzz Aldrin, pilota del modulo lunare, scese e raggiunse il suo compagno d'avventura spaziale, il comandante Neil Armstrong. I due astronauti raccolsero anche materiale lunare che portarono poi sulla Terra. Anche il terzo astronauta fu determinante alla missione, il pilota del modulo di comando Michael Collins. Tutti e tre furono protagonisti di questa missione, terminata il 24 luglio 1969 con un ammaraggio nell'oceano Pacifico.

Si parla anche di un complotto e di un finto allunaggio

Col tempo sarebbe venuta a galla anche la teoria di un finto allunaggio, teoria secondo la quale i due astronauti non sarebbero mai sbarcati sul territorio lunare, ma tutto si sarebbe basato su un film diretto da un noto regista, Stanley Kubrick.

In realtà il film dell'allunaggio esiste davvero, fu il presidente Nixon a volerlo, come alternativa ad un eventuale fallimento della missione. Una sorta di asso nella manca che il presidente americano si era tenuto, ma che effettivamente non servì. Il film di Kubrick fu così archiviato e finito nel dimenticatoio andando ad alimentare una delle tante leggende.