Se si compra un'azione a 100 euro e la si rivende a 110 euro, la differenza che deriva dal semplice calcolo 110-100 = 10 costituisce una plusvalenza. Quando invece il prezzo di vendita è inferiore a quello di acquisto, si ha una perdita e quindi una minusvalenza.

Il capital gain è la differenza fra guadagni e perdite derivanti dalla compravendita di azioni o altri valori mobiliari. Su di esso grava l'imposta del 12.5% - introdotta col Decreto Legge 461/97, entrato in vigore il 01/07/98 - che va pagata secondo le modalità dei diversi regimi di risparmio.

I regimi previsti dalla legge sono tre: regime della dichiarazione, del risparmio amministrato, del risparmio gestito. Nel regime della dichiarazione il cliente di una Banca o Sim provvede personalmente, sia a decidere gli investimenti sia a svolgere gli adempimenti fiscali. Chi lo sceglie deve riportare le plusvalenze o minusvalenze realizzate nella sua dichiarazione dei redditi.. L'imposta del 12.5% è fissa e indipendente dall'ammontare del reddito.

Nel regime del risparmio amministrato il cliente provvede di persona agli investimenti, ma delega gli adempimenti fiscali alla Banca o Sim, la quale agisce quindi come "sostituto d'imposta". Nel regime del risparmio gestito il cliente delega alla Banca o Sim sia l'attività di gestione del proprio capitale sia gli adempimenti fiscali relativi ai suoi investimenti.

Un investitore può essere titolare di più rapporti, servendosi di vari intermediari, e scegliere per ciascun rapporto il regime fiscale che preferisce, anche tra quelli intrattenuti con la stessa Banca o Sim.

Come e quando si paga l'imposta sulla plusvalenza?

Chi ha scelto il regime della dichiarazione riceve i proventi completi delle vendite di titoli, senza ritenute di imposta, e deve preoccuparsi di calcolare e indicare lui stesso nella dichiarazione dei redditi quanto versare allo Stato come imposta sul capital gain complessivo.

Per chi sceglie invece il regime del risparmio amministrato, è la Banca o Sim che preleva l'imposta dalle plusvalenze derivate dalle vendite di titoli, e la versa allo Stato con cadenza mensile.

A chi utilizza il regime del risparmio gestito, l'intermediario addebita l'imposta sulla plusvalenza complessiva a fine anno, valorizzando i titoli presenti in portafoglio al prezzo dell'ultimo giorno dell'anno.