Inps, molte le novità della riforma previdenziale entratain vigore dal 1 gennaio, le Pensioni degli italiani oltre ad essere un lontanomiraggio, a conti fatti, rischiano anche di diventare molto "magre".

Tra le principali variazioni:

  • Blocco dell'adeguamento all'inflazione, eccezion fatta per le pensioni piùbasse, dal 2013 il blocco dell'indicizzazione partirà da 936 euro.
  • Addio al metodo retributivo, da gennaio le pensioni sonocalcolate solo con metodo contributivo, ossia l'assegno pensionistico non verràcalcolato tenendo conto della media degli ultimi redditi dichiarati, ma solo inbase ai contributi versati. Il sistema contributivo è pro-rata, ossia i dirittiacquisiti fino allo scorso anno non possono essere toccati, il sistemariguarderà quindi i contributi versati dal 2012 in avanti.
  • Soglia anagrafica, l'equiparazione dell'etàpensionabile delle donne a quella degli uomini: dal 1 gennaio 2012 gli uomini potrannoandare in pensione solo al raggiungimento dei 66 anni, mentre prima bastava averne 65, per ledonne del settore privato sale l'età minimaper il pensionamento, mentre per quelle del settore pubblico la soglia é già 65 anni, che passa da 60 a 62 anni. La riforma prevede inoltre chela soglia venga ulteriormente elevata a 63 anni e 6 mesi nel 2014 e a 65 anninel 2016, per poi arrivare a 66 dal 2018
  • Inaumento i contributi da versare per artigiani e commercianti, il sistemaprevede che dall'aliquota previdenziale pagata in precedenza, da artigiani ecommercianti, tra il 20 ed il 21%, passi a 21,3 quest'anno per poi arrivare al24% nel 2018. Il nuovo sistema dovrebbe garantire una maggiore equiparazionetra le aliquote contributive dei lavoratori autonomi e dipendenti.

La riforma, come era prevedibile, hasuscitato molte polemiche tra i sindacati, non solo il traguardo della pensionesembra allontanarsi sempre più, con l'interrogativo se l'Inps avràeffettivamente i soldi per pagare ancora gli assegni previdenziali dal 2015 inpoi, ma, anche qualora, le notizie sul collasso dell'Inps fossero "lontane" o "mendaci",quel che è certo è che gli italiani incasseranno meno in proporzione a quantoavrebbero percepito fino a pochi mesi fa.