Le forze politiche dell'intero parlamento sono unanimiall'abolizione totale dell'imposta sulla prima casa, sinonimo che le largheintese in fatto di privilegi personali funzionano sempre. Partiamo dagli onesti cittadini, che attendono con ansia ilprovvedimento per la sospensione della tassa più odiata dell'ultimo anno: entroi prossimi dieci giorni, il governo dovrebbe varare un decreto per congelare iltributo, ricercando da qualche altra parte gli introiti necessari per ilmantenimento dell'intero apparato statale, la domanda sorge spontanea, dove litrovano i soldi?

I quattrini incassati loscorso anno ammontano a circa 4 miliardi di euro, di questi 3,4 mld sono riconducibili allealiquote prestabilite, mentre gli altri 600 mln derivano dagli aumentistabiliti dai comuni, il mancato introito, comporterebbe una notevole riduzionedei servizi per i cittadini, già vessati dall'attuale quadro economico. Bene abolire l'Imu, anzi benissimo, ma sarebbe ancora megliocapire quale tipo di soluzione il nuovo esecutivo intenda intraprendere permantenere i saldi invariati.

Insomma la partita da giocare non sembra essere dellemigliori, vista l'incertezza sul tipo d'intervento da attuare, a conti fatti, l'unicasoluzione rimane quella dell'anticipo di cassa (da parte dello stato centrale),che porterebbe all'inevitabile sforamento del patto di stabilità da parte deicomuni, soprattutto per quelli con il bilancio in negativo visto, il mancatointroito, e se la profezia dovrebbe avverarsi, l'immediato futuro si prospettapiù incerto che mai, soprattutto per gli onesti cittadini, che giorno dopogiorno devono privarsi dei servizi essenziali.

Gli unici che non temono il futuro, grazie all'enormità deiprivilegi goduti, oltre che al loro esorbitante stipendio, sono i signoriparlamentari: per ognuno di loro, il risparmio sulla tassa per la casa, comporterebbel'ennesimo vantaggio, con delle cifre veramente da capogiro.