Tares: cambia il nome ma non la sostanza. E' il nuovo tributo che sostituisce la Tarsu e più comunemente nota come tassa sui rifiuti urbani. Tanti punti non sono stati ancora definiti e chiariti.

La Tares servirà per coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti avviati allo smaltimento e a finanziare tutti quei servizi definiti indivisibili, cioè tutti quei servizi comunali il cui beneficiario è l'intera comunità e per i quali non è possibile effettuare una suddivisione in base sui consumi dei singoli come ad esempio per l'illuminazione pubblica o l'utilizzo delle strade. 

La Tares deve essere pagata da chiunque possiede, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Dal pagamento del tributo sono escluse:

  • Le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni;
  • Le aree comunali condominiali

Il calcolo 

La Tares è corrisposta sulla base di una tariffa rapportata all'anno solare e commisurata sulla base della quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alle tipologie di attività svolte sulla base dei criteri determinati con il Regolamento Comunale. La base imponibile su cui calcolare il tributo è la superficie calpestabile dell'immobile. I singoli Comuni nel determinare la tariffa devono considerare due quote:

  • una quota fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per opere e ai relativi ammortamenti;
  • una quota variabile, determinata in relazione alle alle componenti essenziali del costo del servizio e all'entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio, inclusi i costi di smaltimento. 

E' articolata nelle fasce di utenza domestica e di utenza non domestica.

La novità più importante riguarda le utenze domestiche: nella determinazione della quota variabile della tariffa si fa riferimento al numero degli occupanti che risultano nel nucleo familiare presso l'Anagrafe del proprio Comune. 

I pagamenti

La Tarsu va versata al Comune tramite mod. F24 o bollettino postale. Al momento, per il 2013 il termine di pagamento per la prima rata è fissato al mese di luglio. I Comuni possono modificare ulteriormente la data di scadenza e definire il numero di rate.