A dispettodell'incremento delle vendite al dettaglio nel periodo prefestivo dinovembre, l'inflazione dei Paesi della zona euro si è attestata indicembre allo 0.8% rimanendo pertanto abbondantemente al di sotto dellasoglia del 2%.

Il presidente della BCE Mario Draghi harecentemente escluso uno scenario di deflazione alla giapponese perl'economia europea ma la tendenza al ribasso dei prezzi inizia apreoccupare più di un addetto ai lavori.

Nonostante il taglio deitassi al minimo storico e i timidi progressi registrati sul fronte dell'unione bancaria, ilsistema finanziario europeo rimane segmentato e questo impedisce allapolitica monetaria di essere efficace e di trasmettersi all'economiareale.

L'allocazione dei capitali nell'area euro rimane pertantosubottimale. Il flusso di risorse che dai Paesi nordici andava afinanziare i disavanzi di parte corrente dei Paesi dell'areamediterranea, fino allo scoppio del caso greco, si è notevolmenteridotto a causa della crisi di fiducia e stenta a ripristinarsi.

Secondo quanto riportanoil Financial Times e la FAZ, il Segretario al Tesoro americanoJacob Lew sta compiendo in questi giorni una ricognizione fra ipartner europei e nelle prossime ore sbarcherà proprio in Germania.L'intento è' quello di persuadere la Cancelliera Merkel ad un cambiodi strategia. Francia e Stati Uniti pressano infatti la Germaniaaffinché smetta di comprimere il mercato interno e invitano ilgoverno Merkel a togliere il freno a mano all'economia tedesca inmaniera tale che si possa generare un effetto locomotiva per il mercato europeo di cui possano beneficiare anche gli altri Paesi europei in difficoltà.

È certo infatti che unamoderata espansione salariale in Germania e in più generale nei Paesi più competitivi dell'Europa del Nord permetterebbe unriequilibrio del mercato unico europeo meno traumatico di quellofinora offerto dal politiche deflattive imposte dal governo tedesco,tenuto costantemente sotto pressione dalla Bundesbank.

L'introduzione gradualedel salario minimo, negoziato dalla SPD durante la formazione delterzo governo Merkel, appare infatti una misura troppo blanda anche sedi una certa rilevanza dato che tende a fissare un limite inferiore al costodel lavoro nella regione più competitiva d'Europa.

Il vero problema però,almeno in Europa, è che tutti cercano di risolvere per via monetariadisordini di natura economica che hanno origine puramente politica:non vi è la necessaria coesione e la sufficiente volontà dicogestire il mercato unico e in questo quadro le istituzionicomunitarie come la commissione e il parlamento europeo sonorisultate troppo deboli.

Questo deficit strutturale della politica dell'Unione Europea ha creato le condizioni perché prevalesse un approccio intergovernativo alle questioni e questo ha indotto alcuni Paesi alla tentazione di abusare di unacontingente posizione dominante.

Intanto l'Irlandarecupera la propria "indipendenza economica" e torna afinanziarsi autonomamente sui mercati senza l'ombrello della troika piazzando i 3miliardi e 750 milioni di bond decennali ad un tasso del 3.5%.