Da lunedì 30 giugno per un importo non inferiore a 30 euro dovuto a imprese, lavoratori autonomi, e professionisti vari è formalmente scattato l'obbligo di pagare solo con moneta elettronica (bancomat, carta di credito, prepagata). Anzi No! Perché? Anche questa si è rivelata essere una delle solite cose all'italiana. Fatta la legge, trovato l'inganno? No l'inganno era già incorporato nella legge in quanto non prevede alcuna sanzione nel caso si continui a far pagare in contanti. E un obbligo senza sanzione, lo sappiamo tutti, equivale a un "non obbligo".

Infatti con l'avvicinarsi della scadenza diversi ordini professionali hanno preso le distanze dall'obbligatorietà, proprio in forza del fatto che non è espressamente prevista dalla norma (Dl 179/2012, articolo 10, comma 4) una sanzione in caso di violazione. Una posizione peraltro avallata anche dal ministero dell'Economia che in risposta (prot. n. D/825 del 10 giugno 2014) all'interrogazione parlamentare n. 5-02936 ha affermato che i professionisti dovrebbero strutturarsi con il Pos, ma non essendo previste sanzioni la norma introduce non «un obbligo» ma «un onere».

E poi c'è ancora chi si meraviglia che la lotta all'evasione sia solo una declamazione rituale ed inutile che ogni governo fa ciclicamente.

Pensate che questa norma è figlia "nientepocodimenochè" del governo dei super tecnici di Mario Monti. Quelli che… i tecnici sono migliori dei politici. Si saranno distratti, dai. Ora è troppo sperare che l'attuale governo ci metta una toppa? Anche perché da quando essa è stata emanata di tempo ce ne è stato per imprese, lavoratori autonomi, e professionisti vari di dotarsi di Pos e permettere così ai clienti e cittadini di pagare con moneta elettronica.

Nella logica del provvedimento il cash dovrebbe valere solo per i pagamenti minuti, inferiori ai 30 euro e, dal 30 giugno si sarebbe potuto pretendere quindi di pagare solo con moneta elettronica: il conto del ristorante, la parcella del dentista, quella del notaio, la fattura dell'idraulico piuttosto quella del falegname o la messa in piega dal parrucchiere.

Ma per chi deciderà di non adeguarsi non succederà nulla salvo che il cliente non decida di rivolgersi altrove.

Non sono mancate le critiche delle associazioni di categoria, come la Confesercenti per la quale la misura rappresenta ''un intervento pesante che si trasformerà in un costo aggiuntivo di circa 5 miliardi l'anno per le imprese (per canoni, commissioni, costi di installazione e di utilizzo)". Mentre quelle dei consumatori (Federconsumatori e Adusbef) salutano positivamente l'obbligo di accettare pagamenti con moneta elettronica perché "rappresenta un grande passo avanti in termini di tracciabilità dei pagamenti e lotta all'evasione", nonchè "un ampliamento ed un'agevolazione a favore del cittadino, che disporrà di un ulteriore metodo di pagamento".

Aggiungendo che "la circolazione di meno contanti rappresenta un elemento di maggiore sicurezza, sia per il cittadino che per l'esercente". Il Codacons ha criticato, invece, proprio l'assenza di sanzione: "Ciò significa che, nonostante vi sia un obbligo, lo Stato non è in grado di farlo rispettare. Il solito pasticcio all'italiana".

L'utilizzo di minore contante è una questione culturale e di abitudini che ci vede ancora lontani dagli altri Paesi europei. La novità legislativa, comunque, si spera possa portare ad un significativo incremento del numero di imprese che utilizzano pagamenti con moneta elettronica.