La forza della moneta unica europea preoccupava le nostre aziende esportatrici che ora, con l'indebolimento, seppur lieve dell'euro, iniziano a sperare in un trend diverso che possa far ripartire questo tipo di mercato. Si tratta essenzialmente di perdite di valuta dette a gradoni, per il loro movimento improvviso e rapido, con colpi di assestamento che tendono a livellare il valore, alle cifre storiche di riferimento, chiamati dagli analisti del campo livelli di supporto. Sicuramente è presto per dire che l'esportazione possa riprendere il suo cammino, ma anche se flebili, certi segnali iniziano a far ben sperare gli operatori del settore.
Nonostante infatti la buona azione di Draghi, la Bce adotta una politica monetaria con una linea che potremo definire più abbottonata rispetto a quella della Federal Reserve degli Usa.
Qualcosa si è mosso anche negli States, con nuovi flussi di denaro, con l'inflazione che migliora leggermente il suo tasso. A questo punto dovrebbe essere rivisto, al rialzo, il valore del tasso di interesse, che rimane l'unoco modo per far cambiare l'inerzia di un mercato, altrimenti, in stallo da troppo tempo. Il presidente di Fed, Janet Yellen, ci pensa, anche se sull'argomento si mostra cauta, visto che alcuni dati vanno in controtendenza con questo discorso, su tutti il rafforzamento del valore del dollaro, che continua ad avere valori superiori sull'euro e non solo.
In Europa invece il buon momento dell'Eurozona mette in crisi il gigante tedesco e la BundesBank, che finora aveva dettato legge in maniera incontrastata, temendo ora che la Bce dia il via alle mosse che tutti aspettano per far ripartire il mercato. La possibile ripresa dell'Eurotower dovrebbe far ripartire i mercati nonostante alcuni elementi di disturbo, come ad esempio la guerra Russia-Ucraina.
Resta da analizzare poi il fattore legato al flusso di denaro che in questi ultimi anni ha registrato in maniera ininterrotta spostamenti nel vecchio continente; sono somme ingenti , si parla di circa 43 miliardi di euro. Questo non dovrebbe preoccupare l'area dell'Eurozona, visto che molti fondi di investimento hanno spostato denaro dalla periferie al centro dell'Europa, ed anzi la possibile nuova apertura della Bce verso il mercato dell'export, potrebbe dare una mano a nuovi movimenti di denaro da e verso l'Eurozona.