E' finalmente arrivato il gran giorno di Mario Draghi, il giorno in cui viene varato il famoso progetto per l'acquisto di bond sovrani, piano questo che immetterà una copiosa liquidità nei paesi dell'Eurozona, garantendo in tal modo una forte spinta alla crescita. In cassa c'è stata immediatamente una reazione positiva da parte dei mercati e da parte di molti colleghi europei nei confronti di Draghi. Il suo progetto, il Quantitative easing, permetterà dunque alla Banca Centrale Europea di acquistare titoli immessi dai paesi appartenenti all'Eurozona.

E' un piano consistente, persino più aggressivo delle aspettative, oltre mille miliardi di euro, circa 60 al mese, a partire da marzo 2015 fino a settembre 2016; una spinta monetaria che la BCE userà per portare nuovi liquidi nell'economia reale e per sconfiggere almeno in parte il pericolo della deflazione. "L'intervento potrebbe durare ancora più a lungo -ha affermato Draghi- sino a quando l'indice dei prezzi tornerà attorno al 2 percento".

Due saranno i limiti che la Banca Centrale ha stabilito: niente acquisti oltre il trentatre percento del debito di ciascuna emittente, e del 25 percento di ciascuna emissione. Anche la Grecia entrerà a far parte di tale progetto, ma soltanto se Atene seguirà il piano della Troika ed i rischi saranno condivisi con le banche centrali dell'Eurozona.

La decisione è arrivata a larga maggioranza, tanto larga da rendere inutili le votazioni, ma comunque non all'unanimità; il tanto atteso annuncio ha fatto decollare le borse, infatti Parigi , Francoforte ed Atene hanno chiuso in positivo, rispettivamente: + 1,5 percento, + 1,3 percento e +1,1 percento. Il risultato migliore lo ha avuto la borsa di Milano che è andata su del 2,4 percento, con lo spread intorno ai centoquindici punti, il risultato più vicino ai minimi storici.

Ha molto apprezzato le iniziative di Mario Draghi anche Christine Lagarde, esponente dell'UMP e dirigente del Fondo Monetario Internazionale, la quale ha chiesto ai governi europei di portare avanti le riforme. "Le misure della BCE vanno nella giusta direzione, l'Italia si aspetta una ricaduta positiva sul PIL" ha affermato il Ministro dell'Economia Padoan; commenti positivi sono arrivati anche dall' ex Ministro degli Affari Esteri Josè Barroso e dal Vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. La Germania ha invece criticato aspramente le azioni del presidente della BCE, tanto che il noto quotidiano Bild-Zeitung ha chiesto ai lettori: "Che fine faranno adesso i nostri soldi?".