Le Commissioni Bilancio di Camera e Senato sono state impegnate oggi nelle audizioni dei tecnici per ascoltarne le osservazioni in merito al nuovo Def. Come noto, nel documento economico, che è puro e semplice documento programmatico e non definitivo né di valenza normativa, il governo ha previsto per l'esercizio corrente una crescita pari almeno allo 0,7 %. L'economia dunque darebbe segnali di ripresa, tanto da poter residuare, sempre secondo le previsioni di Palazzo Chigi, un "tesoretto" pari ad 1,6 miliardi di euro, che Renzi vorrebbe utilizzare per un "piano poveri" e/o per estendere il bonus da 80 euro ai soggetti incapienti. Il "tesoretto" verrebbe fuori da un risparmio sugli interessi collegati al debito pubblico.
Già Giuseppe Pisauro dell'Ufficio parlamentare di Bilancio ha espresso le sue perplessità, sostenendo che l'utilizzo della somma allontanerebbe il paese dagli obiettivi di medio termine (Omt) previsti. L'importo comunque è modesto. Quel che più preoccupa, sentendo parlare il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, è poi il fatto che il governo ritenga già acquisita la disponibilità, mentre invece si tratta ancora di previsioni. Palazzo Koch ha inoltre consigliato al governo di utilizzare la somma, per altro modesta, e sempre se sarà disponibile, a ridurre l'insostenibile debito pubblico e ad attuare le riforme strutturali, in particolare nel settore del lavoro.
Insomma, quella del tesoretto altro non sarebbe se non una vera e propria arma di distrazione di massa, come l'ha efficacemente definita su Il Sole 24 Ore dello scorso 14 aprile Fabrizio Forquet, secondo il quale presentare un bonus per altro modesto è assolutamente fuorviante, rispetto alle emergenze che l'Italia deve affrontare, a partire dai 16 miliardi da trovare per evitare il disastroso aumento dell'Iva dal 1° gennaio 2016, che verranno assai probabilmente da dolorosi tagli di spesa. Il governo non ha trovato, inoltre, i circa 10 miliardi necessari per la decontribuzione a favore delle imprese che assumono, anche se pare che si ovvierà con l'aumento generalizzato dei contributi (sic). Per non parlar d'altro.