Il Belpaese ritorna ad attirare gli investimenti stranieri. Secondo la speciale classifica di A.T. Kearney, l'Italia fa un bel balzo dal 20° al 12° posto quanto ad attrattività, piazzandosi addirittura prima di Svizzera ed Olanda, note per un regime fiscale e bancario ben più agevole del nostro, e prima anche della dinamica Singapore. È quanto emerge dalla 15esima edizione del Fdi Confidence Index, l'indice che misura quanto un Paese è nelle priorità dichiarate degli investitori internazionali per l'anno in corso.

Si tratta senza dubbio di un'affermazione inaspettata per l'Italia, in considerazione anche della ripresa ancora lontana e comunque non effettivamente avvertita - salvo qualche rara eccezione - dai diversi attori dell'economia nazionale (famiglie da un lato, imprese dall'altro). La maggior fiducia degli investitori stranieri riviene soprattutto dal Quantitative Easing lanciato dalla Bce, che promette di inondare di liquidità le casse delle banche in cambio dell'acquisto di titoli di Stato ed asset bancari.

Il Qe sta creando in questi giorni una vera e propria bolla speculativa, con un forte deprezzamento dello spread anche sui bond governativi di Paesi come il nostro e con un atteso e dichiarato incremento del Pil che, secondo previsioni di Bankitalia, dovrebbe crescere dell'1,4% in due anni. Insomma nell'Eurozona in generale ed in Italia in particolare, gli analisti prevedono a breve una graduale crescita dell'economia ed un ritorno ad un'inflazione più sostenuta ma controllata (di poco sotto il 2%, secondo il mandato della Bce). Questo è dunque il primo dei motivi per cui gli investitori stranieri scommettono o sono pronti a scommettere sull'Italia.

Last but not least, l'approvazione del Jobs Act con l'introduzione di una maggiore flessibilità nel mercato del lavoro conferisce maggiore fiducia agli investitori stranieri che vedrebbero anche in Italia applicarsi leggi se non simili comunque non molto diverse da quelle del proprio Paese di provenienza. Infine la riforma della giustizia, solo avviata con la nuova responsabilità civile dei magistrati e che annuncia una contrazione dei tempi di durata del contenzioso, vorrebbe offrire tempi più rapidi nella definizione delle controversie, a tutto vantaggio della certezza del diritto e soprattutto dell'affidamento di imprese ed investitori stranieri. Questi si attendono inoltre dalla riforma della P.A. minore burocrazia (risparmio di tempi e costi) ed una lotta più incisiva alla corruzione, una delle piaghe italiane che sino ad ora hanno sconsigliato a molti di investire in Italia.