La Ue ha sostanzialmente dato il via libera al terzo piano di aiuti alla Grecia approvando l'emissione del prestito ponte di 7 miliardi, che dovrebbe assicurare la liquidità monetaria al Paese ellenico fino al 17 agosto, data nella quale dovrebbe arrivare poi la prima parte del salvataggio da 86 miliardi. Lunedì, quindi, in Grecia dovrebbero riaprire le banche e la situazione, a livello sociale, dovrebbe rientrare, a poco a poco, nella normalità, anche se sono già avvenute e sono state annunciate numerose manifestazioni contro l'accordo tra governo ellenico e Ue.
Il voto al Parlamento tedesco
Intanto, oggi, il Parlamento tedesco ha votato sì al terzo piano di aiuti alla Grecia, respingendo quindi la linea dei falchi (capitanati dal ministro delle finanze Schäuble) che vorrebbero l'uscita, anche solo per cinque anni, della Grecia dall'euro. La Merkel, dunque, almeno sul fronte interno, ora è più tranquilla, nonostante il fatto che siano arrivate sorprese sgradevoli dalla Bce. Infatti, non è piaciuto molto ai tedeschi che la Bce abbia deciso di aumentare di 900 milioni di euro i fondi d'emergenza Ela (che erano rimasti fermi a 89 miliardi dal giugno scorso) e che Draghi abbia detto che il debito greco è insostenibile e che va diminuito.
Gli ostacoli rimasti sulla strada di Tsipras
Si può ben dire che le difficoltà, per Tsipras, comincino solo ora: a partire dalla prossima settimana, e fino alla fine del mese prossimo, il governo ellenico dovrà percorrere delle vere e proprie forche caudine, tra scadenze tecniche, soldi da restituire e numerosi appuntamenti politici interni ed internazionali.
Adesso tengono banco le incognite dei voti nei vari Parlamenti europei, chiamati ad approvare il nuovo piano di aiuti.
Poi cominceranno le scadenze dei rimborsi alla Bce, il primo dei quali è quello dei 3,5 miliardi di euro che Atene dovrà restituire lunedì. Il 17 agosto, però, dovrebbe arrivare la grande boccata di ossigeno per la Grecia: sarà la data della prima tranche del maxi-prestito.
Alla fine dell'estate, comunque, se tutto andrà secondo i piani stabiliti dall'accordo, Atene avrà rimborsato almeno 12 miliardi di euro. Per Tsipras, in ogni caso, è in programma un rimpasto di governo che, se non dovesse bastare ad assicurare una maggioranza più stabile, sarebbe soltanto il preludio a nuove elezioni.