La tua impresa è in crisi, non hai più accesso al credito? La tua azienda rischia il fallimento? Non disperare, molto ancora si può fare, purchè ti salvi. Potrebbe recitare così una sorta di messaggio promozionale per il decreto n.83/2015 che è stato approvato proprio oggi dal Senato.
Accesso al credito
Tale norma è volta all’aiuto di quelle imprese che si trovano in brutte acque a causa della crisi economica o a causa di una gestione poco accorta della propria economia aziendale. Una delle prime misure adottate riguarda l’accesso al credito per quelle aziende che abbiano richiesto il concordato preventivo anche con riserva.
Tale procedura consente all’imprenditore in difficoltà di continuare ad operare, senza fallire, tentando il risanamento della propria impresa.
Nel Decreto fallimenti è inserito un altro capitolo per quanto concerne la ristrutturazione dei debiti, una procedura questa che, in vista del decreto, dovrebbe essere facilitata per il debitore rispetto a quanto si faceva in passato. Inserito anche un apposito spazio per quanto concerne la revocatoria la cui procedura risulterà più snella di quanto fosse prima dell’entrata in vigore del Decreto oggi approvato. Infatti, per atti pregiudizievoli dei creditori, quest’ultimi potranno procedere immediatamente con l’esecuzione forzata.
Esecuzione forzata più agevole
Per quanto concerne i curatori, sarà possibile rateizzare sia il prezzo delle vendite che degli atti. Anche l’esecuzione forzata è stata semplificata al fine di rendere più snelle le procedure. Nel decreto appena approvato in Senato c’è posto anche per la deducibilità dell’IRES e dell’Irap. Viene finalmente introdotta la disciplina che concerne il processo telematico, ovvero le modalità di trasmissione degli atti o almeno di alcuni di essi che potranno avvenire mediante invio mail e non più nella sola forma cartacea recapitata all’indirizzo del destinatario.
Infine sono state emanate particolari disposizioni organizzative per il sistema della Giustizia. Tali norme prevedono anche l’assunzione di 2000 lavoratori destinati all’amministrazione giudiziaria provenienti dalle province e dalle aree metropolitane, così come sarà compresa la possibilita', per i tirocinanti della giustizia che abbiano concluso il tirocinio, di far parte per ulteriori 12 mesi dell'ufficio del processo.
Infine un passaggio del Decreto n. 83/2015 è stato denominato Salva ILVA. In effetti non è solo tale azienda a godere di tale beneficio, ma tutte quelle imprese che si trovassero nella stessa condizione dell’ILVA. Ovvero tutte quelle volte in cuiun’impresa ha un valore strategico nazionale elevato questo non può essere minato dal sequestro dei beni dell’impresa, dovendosi trovare tutte quelle accortezze e soluzioni che evitino la chiusura dell'azienda. Così come va garantito il bilanciamento tra la continuita' dell'attivita' produttiva, la salvaguardia dell'occupazione, la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, qualunque sia lo scopo e il fine dell’impresa.