L'azione riformatrice attuata, in questo ultimo anno, dal Governo Renzi, ha prodotto molti segnali interessanti per la nostra economia. Intanto si è realizzata la tanto attesa inversione di tendenza, ed i nuovi parametri ci dicono che siamo sulla buona strada: quella della crescita. La credibilità dell'Italia è aumentata e, con la politica monetaria europea, siamo diventati più competitivi. Con il rapporto 2015 su inclusione e sviluppo, nel world economic forum, su 112 paesi esaminati, l'Italia è al penultimo posto sopra la Grecia. Questo motivo ci obbliga ad avere coraggio di andare avanti sulla strada intrapresa, visti i risultati, e di premere anche sull'acceleratore.

Nuove misure per consolidare il progresso

Il presidente di confindustria, Giorgio Squinzi, dalle colonne del Sole 24 Ore del 19 settembre 2015 sostiene che i recenti dati economici evidenziano una crescita molto decisa. Il completamento da parte del Governo, delle riforme costituzionali e amministrative, potrà consentire un incremento del 2% di reddito, con conseguenti aumenti delle assunzione per i lavoratori. Il presidente Squinzi chiede anche uno sforzo al Governo, e cioè di dare una mano all'industria mediante l'abbassamento delle tasse, liberando risorse con tagli dalla spending review.

In questo dibattito, a cui tutti sono tenuti a partecipare, noto l'assenza del sindacato, componente essenziale della nostra vita economica. Una collaborazione tra industria, sindacato e governo potrebbe dare buoni frutti, sul piano della programmazione.

Il documento di economia e finanza (Def) in elaborazione, in previsione della Legge di Stabilità che dovrà essere presentata alle camere entro il 15 ottobre, è l'opportunità di impostare una manovra espansiva che ci consenta di consolidare e spingere lo sviluppo in atto.

Le principali novità, già citate nei giorni scorsi, sono rappresentate dalla cancellazione dell'IMU e della TASI per la prima casa, senza distinzioni di pregi.

Il mancato introito dei comuni verrà risarcito dallo Stato. Secondo quanto dichiarato dal Premier Renzi alla Coldiretti, verrebbe eliminata l'IMUagricola e la tassa sui macchinari imbullonati. Potrebbe rientrarci (in bilico) IRES sulle imprese del sud o potrebbe slittare al 2017 in occasione della introduzione della "digital tax" destinata ai colossi informatici (Apple, Facebook, Google ecc) che operano sul nostro territorio.