Per definirlo si oscilla tra definanziamentoo mancato incremento, sottigliezzee giochi di parole come le chiama qualcuno, in mezzo ai quali c'è la sanità su cui pende costantemente la mannaia dei tagli. La partita di queste ore si gioca proprio attorno alle definizioni precedentemente menzionate ed è quantificata in 3 miliardi e 300 milioni di euro, la cifra è quella prevista dal Governo, sia nel documento economico e finanziario (DEF), sia nel decretoper glienti locali e serve a riportare il fondo sanitario alle cifre del 2014. Ma quello che fino a qualche settimana fa era dato come un aumento delle risorse certo, oggi non appare più così!

Le Regioni sempre più in difficoltà

A gettare l'attenzione su questo tema sono state le parole dello stesso Renzi, che solo qualche giorno fa ha fatto capire di poter garantire al momento gli stessi fondi dell'anno in corso. Un mancato aumento dunque! Che metterebbe in grande difficoltà le Regioni e i loro rispettivi sistemi sanitari, perché si aggiungerebbe alla "cura dimagrante" imposta già nel 2015. La sanità italiana infatti nell'ultimo hanno ha dovuto fare i conti con 2 miliardi e 300 milioni di euro in meno, nello specifico questi miliardi sono stati tolti, per prima cosa, dalle prestazioni specialistiche non necessarie o tecnicamente non appropriate come esami strumentali e di laboratorio e che verranno definite in un decreto su indicazione del Ministero.

Come seconda cosa, dalla riduzione del personale ospedaliero, conseguente a quella delle strutture. Per finire soprattutto dalla rinegoziazione dei contratti per l'acquisto di beni e servizi, in particolare forniture ospedaliere di farmaci e dispositivi medici, come impianti e apparecchiature.

A rimetterci sarà solo la nostra salute?

Tutti questiprovvedimenti il Governo li chiama risparmi, sono tagli invece secondo le Regioni, secondo le quali con questa sottrazione sono molti i servizi a rischio per i cittadini. Dubbi poi vengono sollevati anche dal settore medico, chiamato a tagliare la spesa riducendo la prescrizione di analisi e controlli di medicina difensiva, con il rischio che a rimetterci sia la prevenzione.

Ulteriori dubbi vengono da chi quotidianamente si confronta con lunghe attese, corsie piene, carenze di ambulanze. Quindi con i miliardi tagliati sono davvero solo gli sprechi ad essere colpiti oppure non sarà piuttosto la qualità delle prestazioni mediche?