Sono le prime indicazioni del Governo dalle parole dello stesso Premier Renzi. E' allo studio un cambiamento strutturale del sistema previdenziale che prevederà di poter andare in pensione anticipata con un taglio dell'assegno mensile del 3-4% fino al raggiungimento dell'età di maturazione dell'assegno pieno.

Si studia un'uscita anticipata di massimo 4 anni prima dell'età pensionabile, che oggi è66 anni e 7 mesi per gli uomini e 65 e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti del settore privato. Praticamente le donne lavoratrici potranno andare in pensione anticipata già a 61 anni e 7 mesi.

Ma non sono da sottovalutare l'impatto dei costi nell'immediato sulle casse dell'Inps. Infatti dai conti della Ragioneria dello Stato si evince che il costo per la pensione anticipatasi aggira all'incirca sui 3, massimo 4 miliardi di euro, soldi che il Governo dice sostenibili per le casse dello Stato. La misura è volta a cercare una soluzione definitiva e strutturale al problema degli esodati e della rigidità della Legge Fornero, e non dover ogni anno affrontare il problema con lo stanziamento di fondi straordinari.

Ma tutto ciò premesso va a stonare con le parole di Matteo Renzi:«I conti pensionistici non si toccano- ha detto il premier alla direzione del Pd - non andiamo ad intervenire mettendo la voce più sui costi delle Pensioni.

Ma se esiste la possibilità, e stiamo studiando il modo, per cui in cambio di un accordo si può consentire la flessibilità è un gesto di buon senso e buona volontà».

Quindi da dove arriverà la copertura per poter arrivare ad una riforma strutturale del sistema pensionistico che preveda una pensione anticipata per i dipendenti del settore privato?

I conti sono fatti, dallo slittamento del pareggio di bilancio al 2018. Si prevede infatti che, vista la crescita del PIL rivista a rialzoper quest'anno (+0,9%) e nel 2016 (+1,6% rispetto all'1,4% della vecchia previsione di aprile), si possano trovare le coperture necessarie facendo lievitare il deficit Debito/PIL al 2,2% per l'anno prossimo.

Questo è quanto il Governo punta di ottenere dall'Europa, un po' di flessibilità sui conti pubblici in cambio di riforme.

Il nodo finale sullapensione anticipataverrà comunque scioltogiovedì, quando i ministri Pier Carlo Padoan e Giuliano Poletti verranno auditi a Montecitorio dalle commissioni riunite Bilancio e Lavoro di Camera e Senato.